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MotoGP 2023, Brivio: “Le Case europee hanno stabilito un nuovo modo di correre”

MotoGP news – Nel 2022 siamo stati spettatori di una stagione in cui Ducati e Aprilia sono state nel gruppo di testa, mentre le Case giapponesi hanno faticato non poco. Davide Brivio, esperto della categoria, ha provato a dare una lettura sul come si è arrivati a questa situazione, sottolineando quali sono le differenze principali tra le Case europee e quelle del Sol Levante

Ecco come si sono divise le vittorie nel 2022
Ducati è tornata a vincere il titolo MotoGP dopo 15 anni, con Francesco Bagnaia autore di cose straordinarie. Il piemontese ha vinto ben sette gare, e anche gli altri piloti alla guida della Desmosedici GP hanno ottenuto grandi risultati. Basti pensare che sui 20 GP disputati, dodici portano la firma della Casa di Borgo Panigale. Se a queste si vanno ad aggiungere poi le due vittorie di KTM, con Miguel Oliveira, e l’unica di Aleix Espargarò con Aprilia, allora è netto il vantaggio che le Case europee hanno avuto rispetto a quelle giapponesi.

La spiegazione di Brivio
Infatti Honda ha avuto il suo peggior anno, senza ottenere neanche un successo, Suzuki ha deciso di ritirarsi, e sul finale di stagione ha vinto due gare con Alex Rins, mentre Yamaha ha portato a casa tre vittorie, e Fabio Quartararo non è riuscito a battere Bagnaia. Da cosa nasce la situazione di cui siamo stati spettatori l’anno scorso? Davide Brivio, ex team manager Suzuki e uomo di fiducia di Valentino Rossi, ha raccontato a Slick Magazine: “Le Case europee sono più aggressive nell'approccio alle corse, motivo per cui hanno stabilito un nuovo modo di correre. Il modello è la F1, ma è l'approccio a essere cambiato, affrontando le gare con l'obiettivo di avere moto sempre più performanti, non lasciare nulla di intentato e continuare a migliorare”.
L’opposto, in pratica, delle Case del Sol Levante: “Honda e Yamaha scendono in pista senza avere dati precisi. Non hanno compreso fino in fondo che questa MotoGP non ha niente di simile a quella di 20 anni fa. C'è sempre stato un approccio conservativo. Prima le evoluzioni erano piccole durante la stagione, concentrando il grosso delle novità per il campionato seguente”.

La domanda di Marc Marquez che non ha avuto la risposta desiderata
A sostegno della sua tesi Brivio racconta proprio un episodio in particolare: “Ho sentito Marc Marquez dire di aver chiesto al team il motivo del test di una parte specifica. Aveva rivelato che non lo sapevano. Questo vuol dire che in Honda continuano a usare il vecchio metodo: copiano quello che vedono intorno e buttano nella mischia varie componenti per capire i risultati, ma così non si fa strada”. Oggi la musica è cambiata rispetto al passato e l’italiano sottolinea: “Sono finiti gli anni d'oro da Doohan a Marquez passando per Rossi, quando bastava quella moto per vincere. La squadra in pista deve diventare parte integrante del programma della MotoGP, con una grande sinergia tra la casa e quelle in pista: devono smettere di essere due gruppi diversi”.

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