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MotoGP 2020, Iannone: “Pentito di aver lasciato Ducati”

MotoGP news – Durante la quarantena sono molti i personaggi attivi sui social e tra questi c'è anche Andrea Iannone, "ospitato" in una diretta Instagram da MAx Biaggi. Il pilota di Vasto si è confessato al Corsaro e uomo immagine di Aprilia, raccontando i suoi rimpianti, le difficoltà vissute con Suzuki e svelando chi tifava quando era un ragazzino
"Suzuki e Ducati moto opposte"
In questo periodo particolare, dove la priorità è restare a casa per fronteggiare l'avanzata del virus, molti piloti e sportivi stanno dedicando più tempo ai social e così ai loro tifosi. Quasi ogni giorno Max Biaggi fa una diretta con colleghi o personaggi famosi e qualche giorno fa ha parlato con Andrea Iannone. I due hanno in comune Aprilia, di cui Biaggi è il “brand ambassador”, e il pilota di Vasto ha raccontato: “Sono contento della mia squadra, sto bene e sono convinto di poter fare un ottimo lavoro. Il team è cresciuto e questo ritardo causato dal coronavirus ci permetterà di fare un’annata ancora migliore”. Prima di approdare alla casa di Noale, Iannone è passato da Suzuki e prima ancora da Ducati e proprio la casa di Borgo Panigale rappresenta nella sua carriera il più grande rimpianto: “Con il senno di poi ognuno cambierebbe qualcosa del proprio passato. Nel mio caso non avrei dovuto lasciare la Ducati”. Con la “rossa” Andrea aveva conquistato la sua prima e al momento unica vittoria in MotoGP, in Austria, nel 2016, regalando anche la prima vittoria in Ducati a Gigi Dall’Igna. Il passaggio da Ducati a Suzuki non era stato semplice e ha raccontato: “Le due stagioni in Ducati erano state molto buone. La moto era impressionante in accelerazione e in frenata, e aveva il suo maggiore punto debole in entrata di curva. La GSX-RR invece aveva caratteristiche opposte”. Infine il trentenne ha confessato una cosa a Max: “Quando eravamo più piccoli mio fratello Angelo (suo attuale manager, ndr) era un “Biaggista”, e io invece no! Quando ho iniziato a correre, a sette anni, Valentino Rossi aveva vinto il suo primo titolo in 125 ed era inevitabile che il mio idolo fosse lui”. Evviva la sincerità!

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