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MotoGP 2019, Marquez e gli sfidanti al titolo

MotoGP news – Anche la stagione in corso è nel segno di Marc Marquez, unico pilota finora a vincere più di una gara nella categoria regina. Lo spagnolo ha ora un bel vantaggio in campionato, che gestirà e che difenderà dai due piloti Ducati, Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, mentre tutti gli altri (purtroppo) inseguono
Analizziamo la situazione
Ha 26 anni ed è piuttosto vicino a vincere il suo sesto titolo iridato in MotoGP, che poi sarebbe l’ottavo della sua carriera. Stiamo parlando di Marc Marquez, colui che ancora una volta sta dominando la scena della top class e che è stato il migliore in assoluto nella prima parte di stagione appena disputata. Infatti, delle nove gare che si sono svolte da marzo a luglio, il portacolori Honda ha messo la sua firma su cinque di queste (Argentina, Spagna, Francia, Catalogna, Germania), ma soprattutto quando non poteva vincere è sempre arrivato secondo (Qatar, Mugello, Olanda). In questi quattro mesi anche lui ha commesso un errore, uno solo, ad Austin, dove stava dominando e ha letteralmente buttato via 25 punti importanti, ma per il resto Marquez ha dimostrato di essere una spanna sopra gli altri. La sua RC213V, che gli sembra cucita addosso, non ha più segreti per lui e basta guardare dov’è la seconda Honda in classifica (Crutchlow nono) per capire quanto qui sia il pilota a fare davvero la differenza. Marquez è (quasi) imbattibile e sa gestire al meglio ogni genere di situazione, motivo per cui quando la MotoGP è andata in vacanza c’era il vago sentore che, effettivamente, il campionato fosse già chiuso.

Matematicamente è apertissimo, ma recuperare 58 punti su questo Marquez è praticamente impossibile. Gli unici due che gli sono alle calcagne sono i due piloti Ducati: Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Il “Dovi” a inizio stagione era considerato il primo grande sfidante, e con la vittoria in Qatar (seppur tanto discussa) aveva dato il giusto segnale. Il forlivese aveva poi mantenuto la vetta della classifica in Argentina, grazie al terzo posto, e su due piste più difficili per la Desmosedici (Austin e Jerez) era riuscito a metterci una pezza con due buoni quarti posti. Non abbastanza, però, per tenere dietro Marquez in campionato che nel frattempo aveva già portato a due il suo numero di vittorie, e il colpo di grazia è arrivato con la caduta di Dovizioso nel GP di Catalogna, dovuta a un irruento Jorge Lorenzo. Dopo nove gare “Dovi” è secondo in classifica, tallonato dal suo compagno di squadra Danilo Petrucci (a meno sei punti) dopo aver svolto due gare difficili in Olanda e in Germania. Il suo bottino per ora parla di una vittoria e soli tre podi, un po’ pochino per puntare a battere Marquez il cannibale.

Di altri grandi sfidanti per Marquez, però, non c’è l’ombra. In quarta posizione nella classifica mondiale troviamo Alex Rins, ormai staccato di 84 lunghezze, che ultimamente sta sbagliando tanto (due cadute hanno posto fine anzitempo ai GP d’Olanda e di Germania). Lo spagnolo ha portato Suzuki sul gradino più alto del podio ad Austin, con una prestazione magistrale nella quale ha anche battuto Valentino Rossi, ma i suoi risultati sono un po’ troppo altalenanti per pensare di restare attaccato alla lotta per il titolo. Rins, perché no, potrà giocarsi gli altri gradini del podio iridato, cadute permettendo, visto che è staccato di circa una ventina di punti dai piloti Ducati.

Seguono poi le due Yamaha ufficiali di Maverick Vinales e Valentino Rossi, che non raggiungono i 100 punti e che hanno vissuto non poche difficoltà. La nota positiva per la casa di Iwata, finora, riguarda solo lo spagnolo che ha finalmente ritrovato le buone sensazioni alla guida della M1 e questo si è tradotto nella vittoria del GP d’Olanda e nel secondo posto in Germania. Per lui quindi c’è la top 5 iridata, dopo tre zeri (Argentina, Francia, Catalogna) dovuti a incidente causati da altri piloti.
La strada è ancora in salita, invece, per Valentino Rossi che non ha più ritrovato la competitività mostrata ad Austin, che ha perso il controllo della sua M1 ben due volte e che è andato in vacanza dopo aver dichiarato: “Se continuo ad avere problemi, dovrò valutare cosa fare del mio futuro”. Non i presupposti migliori per godersi questa pausa estiva lontana dai circuiti, ma che certamente gli serviranno per tornare in pista più determinato che mai.

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