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MotoGP 2019, Lorenzo: “Con Ducati ce l’ho fatta, perché non posso farcela di nuovo?”

MotoGP news – Jorge Lorenzo sta vivendo un momento molto difficile alla guida della Honda RC213V, ma il morale è alto. Il maiorchino ha raccontato da cosa deriva questa motivazione, ha parlato della sfida in Ducati e ha parlato della sua ispirazione: i film di Rocky Balboa
"Ce la farò"
La prima stagione di Jorge Lorenzo in Honda è iniziata piuttosto male e sta continuando decisamente in salita. Dopo il sesto Gran Premio disputato il suo miglior risultato finale è un undicesimo posto e paga ben 96 punti di distacco dal suo compagno di squadra Marc Marquez, ma Honda ha la volontà di aiutarlo e per questo motivo il maiorchino è volato in Giappone per poter studiare una nuova ergonomia alla RC213V. Lorenzo ha ammesso che le difficiltà riscontrate in Ducati gli stanno servendo molto per il morale e ha dichiarato: “Mi aiutano il mio cervello e la mia esperienza, ma è molto duro perché questo è un lavoro che richiede molta disciplina e dopo 17 anni non è facile essere motivato senza ottenere risultati. Questi ti fanno sorridere e ti danno la voglia di continuare a lavorare. Mi fa essere positivo il fatto di sapere che ce l’ho già fatta una volta. Con Ducati ho sofferto molto, ma poi sono riuscito a vincere. Ho dimostrato che potevo farlo. Perché non posso farcela di nuovo? Inoltre, lo sport è pieno di campioni che la gente dava per finiti e che invece sono rinati, chiudendo la bocca a tutti i critici”.
Quale modello di ispirazione ha? “Non ho un modello nello sport. Mi ispiro molto ai film di Rocky. Sono un esempio perfetto. Se ti rilassi con il successo, il livello si abbassa. Devi sempre lottare, soffrire, sudare. Ho miei amici, il mio allenatore. In questo momento non ho bisogno di una fidanzata”. Infine, Lorenzo dichiara a Tuttosport: “Devi lottare contro queste voci che parlano del tuo ritiro. Sono lì, dentro tutti noi e ancora di più in gente come me che fa questo lavoro da tanti anni, ma devi contrastarle. Non mi sono mai considerato un Dio. Diciamo che in uno sport molto popolare ho fatto il mio lavoro in maniera eccellente. Né prima ero un Dio, né adesso sono così in basso. Sono sempre lo stesso, ma con risultati diversi”.
 
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