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MotoGP 2019, Dall’Igna: “Il cucchiaio? Presto ce lo copieranno”

MotoGP news – Come era stato anticipato, alla vigilia del Gran Premio d’Argentina si è chiusa la vicenda del “cucchiaio” montato dalla Ducati in Qatar, e nel paddock argentino il generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha rilasciato alcune dichiarazioni. L’italiano ha espresso il suo punto di vista su tutta la vicenda e ha sottolineato: “Abbiamo dovuto divulgare la nostra conoscenza ai nostri avversari e questo non ci sembra giusto né sportivo”
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La Corte d’Appello della FIM ha dato ragione a Ducati sull’uso del “cucchiaio”, montato davanti alla ruota posteriore della Desmosedici GP19 e alla vigilia del Gran Premio d’Argentina il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha convocato una conferenza stampa. L’ingegnere veneto ha voluto chiarire alcuni aspetti tecnici ed altri sportivi e come riporta il sito di Sky Sport, Dall’Igna ha dichiarato: “Ritengo doveroso dire che Ducati ritiene di aver interpretato in maniera corretta le linee guida diramate dal direttore tecnico del campionato, fatto riconosciuto non solo dal direttore tecnico stesso, ma anche dalla Corte d’Appello che ha avuto modo di visionare il materiale presentato da Ducati e anche quello presentato dai nostri avversari reclamanti. Durante il dibattimento abbiamo dovuto divulgare la nostra conoscenza, non solo alla Corte d’Appello, ma anche ai nostri avversari e onestamente non ci sembra giusto né sportivo. L’aerodinamica è una scienza che nelle moto è stata trascurata, ma è importante! Anche per le moto di produzione. Ducati Corse sta collaborando con la produzione per portare novità aerodinamiche che ad esempio diano maggior confort a chi guida togliendo calore”.
C’è chi sosteneva che con questi nuovi oggetti aerodinamici ci fosse un innalzamento dei costi, ma Dall’Igna ha detto: “Ducati corse spende circa l’1% del proprio budget per lo sviluppo aerodinamico, quindi l’impatto economico è marginale per chi sostiene il costo per fare le gare. E il costo che abbiamo sostenuto per andare in appello è simile a quello che costano 5 giornate di galleria del vento. Tenete conto che di solito ne facciamo dieci a stagione. Il 50% del budget per andare in galleria lo abbiamo speso per tutta questa vicenda”.
Quanto si guadagna effettivamente con questo dispositivo? “Abbiamo fatto dei test in Qatar e abbiamo visto che l’abbassamento di temperatura della gomma posteriore è tra i 7 e gli 8 gradi. È qualcosa di significativo che ci permette di migliorare la prestazione. Nel 2015 abbiamo perso la gara del Qatar, perché la gomma della Yamaha scaldava meno di quella di Dovizioso. È per questo che abbiamo deciso di usare il dispositivo”. Dopo quanto accaduto potremo vedere presto, anche sulle altre moto in pista, un’appendice simile, e Dall’Igna ha concluso dicendo: “Il mondo delle corse è così da sempre. Se uno ha una buona idea e gli altri ne comprendono i vantaggi e riescono a riprodurla la copiano. È quello che abbiamo fatto anche noi, guardando i nostri avversari, in particolare la Yamaha che aveva montato per scopi un po’ diversi, un dispositivo simile al nostro, ma sicuramente generava anch’esso del carico aerodinamico. Quindi credo che anche i nostri avversari adesso cercheranno giustamente di fare del loro meglio".

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