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MotoGP, Valentino Rossi: “La Yamaha 2017 non mi piaceva, ma Vinales andava forte"

MotoGP news – La stagione 2017 si è ormai conclusa da diverse settimane e Valentino Rossi è pronto per il Monza Rally Show, in programma questo fine settimana sul circuito brianzolo. Il nove volte campione del mondo ha rilasciato un’interessante intervista a Radio Deejay, dove tra le altre cose ha raccontato cosa non ha funzionato quest’anno, lodato la velocità del compagno di squadra e come vede il suo futuro
"Vorrei correre nei rally e la 24 ore di Le Mans"
Arrivato in Lombardia per correre il Monza Rally Show questo fine settimana, Valentino Rossi è stato ospite a Radio Deejay dove con Linus e Nicola Savino ha commentato il 2017. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il Dottore ha raccontato dei test appena svolti a Sepang, in Malesia: “Sono andati bene, abbiamo provato la moto col telaio vecchio vecchio, quello del 2016, abbiamo deliberato e samo tutti d'accordo che la 2017 era peggiore, però ancora dobbiamo aspettare di vedere come sarà la moto nuova, ci sarà qualcosa di interessante. La base di partenza però sarà la moto del 2016. Ora è un momento delicato, da qui a febbraio la Yamaha deve fare il salto di qualità”. Del 2017 ha detto: “Il problema è che è arrivato Viñales e lui con questa moto è andato subito forte, io appena l'ho provata non mi sono trovato bene. Ho pensato che magari, visto che era la fine della stagione, ero io a non essere in forma e abbiamo continuato con quel progetto, ma è stato un errore perché abbiamo perso un sacco di tempo. Abbiamo fatto tante ricerche e secondo me la moto andava male dove c'era poco grip e faceva caldo. Le prime tre gare si correvano fuori dall'Europa e c'era molta aderenza, in più in Qatar si correva di sera. Poi rientrati a Jerez sono iniziati i guai”. Durante questo 2017 Rossi ha anche dovuto fare i conti con un infortunio alla gamba destra, che l’ha definitivamente escluso dalla lotta per il titolo: “È stata dura perché rompersi tibia e perone è farsi male molto. Mi era già successo al Mugello e dunque ero disperato per tre motivi: il dolore, il recupero lungo con l'operazione, il fatto che il campionato era definitivamente andato. Quest'anno è successo di farmi male due volte in allenamento, la prima mi era andata bene anche se mi sono fatto molto male perché il manubrio nella pancia mi ha causato anche un po' di sangue nei polmoni. Però era andata bene. Poi la caduta stupidissima a 30 all'ora in cui mi sono rotto la gamba”. Il momento del suo ritiro è sempre più vicino e ha raccontato: “Quando accadrà qualcuno dei miei avversari sarà contento (ride..., ndr). Perché ho così tante attenzioni nel paddock? Non lo so, forse è un insieme di cose, ho avuto una carriera molto lunga e ho vinto tanto. E poi la gente si è innamorata, tanta gente che non seguiva la moto grazie a me ha iniziato a seguire. Come nell'intervista al magazine tedesco ribadisco che certo, è un momento che mi fa paura, penso che avrò altri 10 anni per correre con le macchine, mi piacerebbe correre dei rally e la 24 Ore di Le Mans. Un po' mi spaventa la vita normale, ma penso che in qualche modo ce la faremo”.
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