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MotoGP 2017, Paolo Simoncelli: “Marco avrebbe vinto almeno due titoli MotoGP”

MotoGP news – Quest’anno Paolo Simoncelli è tornato nel Motomondiale con la Squadra Corse SIC58 in Moto3, con Tony Arbolino e Tatsuki Suzuki. Il papà di Marco Simoncelli ha anche parlato del figlio che non c’è più e del futuro ritiro di Valentino Rossi che sostiene: “Potrebbe continuare fino a 45 anni”
"Vivo meglio"
Da quest’anno ha debuttato in Moto3 la Squadra Corse SIC58 un team creato da Paolo Simoncelli, papà del pilota Marco che ha tragicamente perso la vita il 23 ottobre del 2011 durante il Gran Premio di Malesia. Nel team corrono i due piloti Tatsuki Suzuki e Tony Arbolino e Simoncelli è tornato così nel Motomondiale dopo la precoce scomparsa di suo figlio. Riguardo a questa prima stagione Simoncelli ha fatto un bilancio e a tuttomotoriweb.com ha dichiarato: “Si può fare e anche in maniera positiva perché nonostante tutto ci siamo fatti vedere, siamo stati forti e a parte qualche errore avremmo potuto raccogliere di più e poi siamo belli. Ci siamo presentati bene, con dei bei piloti, una bella immagine. Quindi direi positivo, sia per noi che per chi ci ha seguito”. Ecco com’era nata l’idea di creare un team: “Parte da lontano. Dopo aver fatto la fondazione, dopo un anno circa, Aldo Drudi ha cominciato a rompere le scatole dicendo: ‘Dai fai una squadretta, fai una squadretta’. C’erano da aiutare dei ragazzini delle nostre parti e quindi piano piano mi ha convinto. Sono partito con due ragazzini di 12 anni, Sabatucci e Casadei con la Moto3 del campionato italiano. Diciamo che era più un collaudo per me che per gli altri. Alla fine io mi sono trovato bene, vivo meglio, la mia famiglia vive meglio perché si è impegnati totalmente e alla fine è risultata una buona idea”. Marco Simoncelli era entrato nel cuore delle persone e Paolo non ha una spiegazione a questo: “Come ha fatto non lo so, però posso immaginarlo. Naturalmente sono orgoglioso di questo, è chiaro che vedo che in tutto il mondo si ricordano di Marco con tanto affetto e quindi è chiaro che mi fa piacere. Secondo me il segreto di Marco era nella simpatia, nella naturalezza, nell’essere normale. Ecco credo che questa parola, normale, sia semplice quanto importante, cosa che non sono più i piloti di oggi. Pensano subito di essere diventati dei fenomeni e si trasformano. Il ragazzino simpatico dei 12-13 anni, quando ne ha 16-17 diventa quasi insopportabile”. E se Marco fosse ancora vivo come sarebbe stata la sua carriera? Nessuno può saperlo, ma il papà un’idea se l’è fatta: “Marco sarebbe già campione del mondo almeno di due anni della MotoGP, perché il 1000 era la sua moto ed è la sua moto e sarebbe stata la sua moto. Avrebbe risolto tanti problemi di peso, che l’800 gli creava. Soprattutto avrebbe potuto usare la benzina come gli altri, mentre, invece, con l’800 partiva sempre con il rubinetto della benzina un po’ chiuso altrimenti non avrebbe terminato le gare, causa il suo peso. Sicuramente sarebbe stato un campione del mondo della MotoGP, amatissimo dalla gente perché sicuramente non sarebbe cambiato”. Infine, sulla “pensione” di Valentino Rossi ha detto: “Rossi prima o poi si dovrà ritirare, è una cosa normale, è successa a tutti, ha quasi 40 anni. Però non la vedo come una priorità, lui dà ancora la paga ai ragazzini, poi ha una vita atletica di tutto rispetto, si allena tutti i giorni. Non vedo perché debba pensare alla pensione. Poi visto che in Italia le pensioni le allungano sempre, lui può arrivare tranquillamente anche fino ai 45 anni”.
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