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MotoGP 2017, intervista esclusiva a Guido Meda: “Vinales sta dando a Rossi l'idea di dove sia il limite della Yamaha”

MotoGP news - La stagione del Motomondiale sta per partire e noi abbiamo fatto quattro chiacchiere con Guido Meda, voce storica nonché ufficiale della MotoGP targata Sky. Guidone ci ha raccontato come vede la convivenza tra Rossi-Vinales, ha valutato positivamente il debutto di Iannone con Suzuki e per Jorge Lorenzo prevede un inizio... coi fiocchi!
Terminata la presentazione della nuova stagione di Sky Motori, con i team di MotoGP e Formula 1 al completo, la nostra Serena Zunino ha potuto fare una chiacchierata con Guido Meda, vice direttore di Sky Sport e direttore della sezione Motori, sulla stagione che il 26 marzo scatterà dal circuito di Losail. Il telecronista ha parlato del pilota finora più competitivo nei test, Maverick Vinales, del suo compagno di squadra Valentino Rossi, del campione in carica Marc Marquez, di Andrea Iannone in Suzuki, ma anche di Moto3 e del rientrante Marco Melandri in Superbike.

Come pensi evolverà il rapporto tra Rossi e Vinales?
Difficile dirlo. Con Lorenzo ci fu all'inizio un momento di fastidio, per cui Rossi poi andò anche alla Ducati, salvo poi tornare molto più maturo e aperto all'idea di avere un avversario così forte nel box. Questo ha fatto sì che Valentino abbia fatto un passo in avanti.
Non sarà gradevole avere un altro compagno di squadra così forte, ma se fossi in lui guarderei anche il rovescio buono della medaglia: Vinales sta dando a Rossi l'idea di dove sia il limite della Yamaha. E questo è un buon riferimento.
Vinales è un pilota di poche parole, è tranquillo, non mi sembra che la loro relazione possa degenerare in qualcosa di conflittuale. Mi immagino una convivenza normale, con la giusta rivalità, senza picchi sgradevoli.

Quale percentuale pensi che abbia Valentino Rossi di vincere il decimo titolo?
Negli anni ho imparato a non sottovalutare mai Valentino. Quest'anno la pattuglia degli avversari sembra più che mai “attrezzata”, ma quanto volte abbiamo sentito dire “Valentino non va più” e invece negli ultimi tre anni ha sempre concluso secondo.
La possibilità che Rossi possa pensare al titolo c'è e sarebbe sbagliato non riconoscerlo. Facciamo un 25% di possibilità, considerando Marquez, Vinales, Lorenzo e Iannone.

Dopo il suo debutto sulla Ducati, pensi ancora che Lorenzo possa vincere la prima gara?
Sì, secondo me il Qatar è una delle poche certezze che ha la Ducati. Su questo tracciato c'è solo un punto in cui la Desmosedici soffre, la curva 6, per il resto è molto larga, scorrevole, con grandi accelerazioni, dove il motore aiuta molto, e penso che lì Lorenzo possa fare molto bene. E mi chiedo: dovesse vincere davvero, questo cosa comporterà nell'entusiasmo di Lorenzo? Sicuramente si tratterebbe di qualcosa che si porterebbe dietro nelle gare successive. La prova del nove saranno le gare europee, su piste più strette e tortuose, dove rischia di emergere il lato debole della Ducati unito al percorso di adattamento di Lorenzo che non è ancora completo.
Riguardo al suo debutto, sapevo che sarebbe rimasto sorpreso da quanto è diversa la Ducati rispetto alla Yamaha. Ducati è una moto speciale, per pochi, lo è sempre stata ed è questo il suo bello.

Che Marquez vedremo quest'anno, ancora più “ragioniere”?
Lo vedremo “ragioniere” il giusto. Adesso ha la formula, ha capito che quando può vincere va a vincere, quando non gli conviene non lo fa. È il candidato numero 1. Ha un talento formidabile, se non spreca è lì per vincere.

Come pensi sarà la concorrenza tra Marquez e Vinales: sono molto giovani tutti e due...
Tra l'altro non si piacciono neanche tanto. Ci potremmo aspettare qualche scintilla tra i due, qualche carenata, dei bei duelli per affermare chi è il “capobranco”. Vinales è attrezzato per stare davanti, è uno di quelli che non ha timori riverenziali di nessun genere.

Iannone sarà invece in Suzuki, come vedi questo binomio?
A me piace molto. La Suzuki è riuscita da subito a far sentire Iannone al centro del progetto, che forse è quello che un po' gli mancava in Ducati, dove viveva una convivenza spinosa con Dovizioso. Iannone ha bisogno, per carattere, di essere al centro, allora può darti tutto, sperando che quel tutto coincida con il fatto di utilizzare la moto con il giusto limite, senza andare oltre. Potrà stare con i primi cinque.

Valentino affronterà questa come forse la sua penultima stagione in MotoGP, secondo te come la vivrà?
Direi come la prima. Mi aveva fatto uno scherzo con “Le Iene”, in cui mi annunciava il suo ritiro, al quale io non credevo, mi sembrava impossibile che tutto a un tratto potesse dire di no. Vive a contatto con i giovani, ha la mente giovane e si mantiene su quel livello di superficialità giocoso che possono permettersi coloro che hanno dei privilegi nella vita. Il livello del suo umore, che poi di norma coincide con la sua competitività, mi sembra del tutto invariato.

Spostiamoci alla Moto3: tornerà Fenati, come vedi la lotta al titolo?
Fenati è uno dei candidati italiani a vincere il titolo, è su una buona moto, probabilmente ha anche un senso di rivincita nei confronti del suo ex team, è sicuramente uno forte. Poi ci sono Antonelli, con l'importante opportunità della la KTM ufficiale, Bastianini è un bel fenomeno, come Bulega, Migno è cresciuto moltissimo, per l'Italia della Moto3 sarà un bel mondiale.

Passiamo alla Superbike: è tornato Melandri che a Phillip Island è subito stato con i protagonisti.
Questo mi ha sorpreso, non pensavo che si abituasse così presto alla velocità e alla bagarre. Questo è un buon richiamo alla Superbike che aveva bisogno di un personaggio italiano competitivo. Sono contentissimo che il suo adattamento alla Ducati sia avvenuto senza impuntature, come a volte era capitato. L'abbiamo visto sereno e felice, mi ricorda un po' Crutchlow che con una famiglia e una bambina a casa che l'aspetta, ci ha guadagnato. 
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