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MotoGP 2016 - Yamaha e Lorenzo: i retroscena di un divorzio annunciato

MotoGP news – Jorge Lorenzo ha deciso: dal prossimo anno correrà con Ducati in sella alla Desmosedici, moto che non si può certo definire “semplice” ma è in costante miglioramento. Cosa c'è dietro a questa scelta? Ecco tutte le ragioni che l'hanno portato a firmare il contratto con la casa di Borgo Panigale, Valentino Rossi e le preferenze di Yamaha hanno avuto un ruolo determinante...
Il divorzio dell'anno
Jorge Lorenzo ha ufficializzato quello che ormai tutti sapevano: questa sarà l'ultima stagione con Yamaha e nel 2017 e 2018 correrà con i colori di Ducati. Questo è l'epilogo di una storia iniziata a Sepang. La rottura tra Lorenzo e Yamaha parte da quella sciagurata gara, dove Marquez e Valentino Rossi hanno messo in scena una delle pagine più controverse della MotoGP, che ha portato a un dopo gara infuocato, con i due piloti chiamati in Direzione Gara, il Dottore sanzionato e il maiorchino che ha lanciato pesanti accuse a Rossi, nonostante Lin Jarvis, team manager della casa giapponese, gli avesse consigliato con forza di tacere. La richiesta di Lorenzo di essere ascoltato come testimone nel successivo ricorso di Rossi al Tribunale sportivo di Ginevra, senza aver avvisato Yamaha, ha aumentato, se possibile le distanze tra lui e Yamaha. Infatti, a riprova di questo, già prima dell'ultima gara della scorsa stagione a Valencia si era parlato di un divorzio imminente.

Rossi e Yamaha sempre più uniti
Finite le vacanze invernali, il rientro non è stato affatto tranquillo, Lorenzo non ha apprezzato che, pur avendo vinto il mondiale, il terzo nella top class con Yamaha, sia ancora trattato alla pari (o forse anche un gradino sotto) di Rossi che, da quando è tornato nel 2013, ha fatto solo una stagione da vincente, senza però centrare il mondiale. In Yamaha, inutile nasconderlo, stravedono per il Dottore: in Giappone è una vera icona. A conferma di questo due recenti accordi che legano a doppio filo la casa di Iwata e Valentino Rossi:  la VR46 Racing Apparel (azienda del campione pesarese) produrrà il merchandising ufficiale Yamaha per i prossimi tre anni, e, sempre nei prossimi tre anni, Yamaha fornirà moto e attrezzature alla VR46 Riders Academy, la "scuola" di Valentino Rossi che punta a far crescere i giovani talenti italiani. Questo dimostra quanto sia ben riuscito il matrimonio, destinato a durare ben oltre la carriera sportiva del Dottore. Insomma, l'incubo peggiore per Lorenzo...

Anche i social contano
Ad aumentare il disagio del maiorchino, la valanga di critiche (e troppo spesso anche insulti) provenienti dai social network e pure i fischi che hanno fatto da sottofondo perfino al podio del Qatar e si sono ripetute anche in Argentina. Ancora più fastidio il fatto che nessuno, in casa Yamaha, abbia preso ufficialmente le sue difese su questo tema. Insomma Lorenzo, da campione del mondo in carica quale è, voleva trovarsi al centro del progetto, e invece si è trovato a condividerlo con un ingombrante rivale. Recentemente, in un'intervista, aveva anche sibilato: “Rossi fa vendere le moto, e io no, lo so bene…” insomma la decisione era già praticamente presa.

Rossi rinnovato
Il rinnovo del contratto di Rossi prima della gara del Qatar non ha certo fatto piacere a Lorenzo, che fin dai test invernali di febbraio aveva detto di voler chiudere ogni trattativa con Yamaha nel primo round della stagione, per poter affrontare il nuovo campionato "senza pensieri". Lo stesso Lorenzo avrebbe potuto firmare nello stesso momento in cui l'ha fatto il Dottore, ma l’entusiasmo palpabile di Yamaha Racing e l’auspicio di vincere il decimo mondiale scritto nero su bianco sul comunicato ufficiale, che annunciava il rinnovo, è stato percepito dal maiorchino come un altro “colpo basso” che ha visto il suo futuro in Yamaha sempre più “difficile”.

Sofferenza o insofferenza?
Insomma Lorenzo soffre la popolarità di Rossi, non è una novità, e vuole dimostrare di essere come lui, anzi meglio. In questo quadro psicologico si iscrive la decisione di passare in Ducati: i soldi non contano, ha detto, anche se 12 milioni di euro a stagione non sono pochi... Di certo è un ingaggio non molto superiore a quello proposto da Yamaha, infatti la proposta di Iwata era al rialzo, lo stesso manager di Lorenzo aveva detto che di più non si poteva obiettivamente chiedere. La decisione, appunto, non è una questione soldi.
Ducati quindi, offre tanto: garanzie tecniche con Gigi Dall’Igna che Lorenzo apprezza sin dalle sue esperienze in 250 (insieme hanno vinto due titoli) e soprattutto gli dà la possibilità di vincere dove Rossi ha fallito. Cosa desiderare di più? Beh, non è da trascurare il fatto che Lorenzo troverebbe dalla sua parte un’agguerrita tifoseria, che detesta, come lui, il Dottore e in caso vincesse il mondiale… anche in Italia sarebbe subito un santo e il suo orgoglio ferito troverebbe così, finalmente, conforto. Il tempo dirà se ha avuto ragione
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