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Moto3 2018, intervista Di Giannantonio: “In Moto2 mi ispiro a Bagnaia"

Moto3 news – Si appresta a disputare l'ultima gara della stagione a Valencia, questo fine settimana, e si giocherà il secondo posto nella classifica iridata prima di passare alla Moto2. Stiamo parlando di Fabio Di Giannantonio, pilota del team Gresini, che quest'anno ha lottato per il titolo e che dal 2019 affronterà una nuova grande sfida. Ecco cosa ci ha raccontato
"Il titolo in Moto3 il mio rammarico"
Classe 1998, Fabio Di Giannantonio è stato protagonista di una grande stagione in Moto3 e questo fine settimana sul circuito di Valencia lotterà con Marco Bezzecchi per il secondo posto nella classifica iridata. Ormai alla vigilia della sua ultima esperienza nella classe minore del Motomondiale, "Diggia" ha fatto una bella chiacchierata con la nostra Serena Zunino e le ha raccontato cosa gli è mancato per vincere il titolo e le aspettative per l'imminente futuro.

È arrivata finalmente la prima vittoria iridata, che hai poi raddoppiato. Quali sono state le sensazioni?
A Brno, quando ho finalmente vinto per davvero, dopo Le Mans (aveva vinto la gara, ma la Direzione Gara gli aveva poi inflitto tre secondi di penalità per aver tagliato una traiettoria, ndr) è stato bellissimo. La vittoria non la cercavo, ovvero quando uno corre si aspetta sempre di fare bene, poi la vittoria è l’obiettivo principale, e non era mai arrivato. Quando l’ho raggiunto è stato fantastico, un’emozione incredibile. È stato bello perché a me e a tutta la squadra mancava proprio quello, alla fine ce l’abbiamo fatta. In Tailandia poi abbiamo raddoppiato. Ha significato tanto perché voleva dire che  potevo farlo di nuovo. Bellissimo! Salire sul gradino più alto del podio fa figo! (ride)

Parlando della stagione in generale, sei soddisfatto?
Ni. Sono molto contento perché penso di aver fatto comunque una grande stagione. Finalmente, in questo terzo anno, c’ero anche io, anche se in molti non mi hanno calcolato. Dall’altra parte non sono contento perché non ho vinto al 100%. Si può ancora conquistare il secondo posto nella classifica iridata. Il secondo è il primo degli ultimi però alla fine è sempre un grande risultato.

Concentriamoci su Valencia…
La pista mi piace molto, anche perché c’è poco gioco delle scie e si vede di più il pilota. La cosa a nostro sfavore è che ci sono tante ripartenze e in questo la nostra Honda ha faticato un po’ nel corso della stagione. Sono carico, ho voglia di fare, ma devo vedere ancora un po’ come sarà tutta la situazione. Voglio finire bene e nel miglior modo possibile.

Ti aspettavi questo tipo di stagione?
All’inizio mi aspettavo una stagione tosta, tipica della Moto3, poi quando ho iniziato a provare la moto a inizio anno ho sentito che mi trovavo benissimo. Ho pensato: “Forse ci siamo, potrebbe essere il nostro anno”. Durante l’anno tra un paio di errorini miei e qualche errore generale che abbiamo commesso, siamo indietreggiati un pochino rispetto ai primi due. 

Cosa ti è mancato?
Secondo me abbiamo fatto pochi podi, siamo sempre stati nei primi 10 tutte le domeniche, però era più importante stare sempre nei primi cinque. Ci ha penalizzato molto anche il peso, che in Moto3 è fondamentale. In Malesia, per esempio, dall’ultima curva io sono uscito davanti a Bezzecchi e mi ha passato in 200 metri di rettilineo. L’aerodinamica e il peso l’ho sempre sofferta in Moto3.

Quali sono i tre ricordi più belli in Moto3?
Il primo podio del Mugello, fantastico, perfetto in Italia. Poi Le Mans, perché lì ho avuto la consapevolezza di potercela fare e poi la gara di Brno, dove ho finalmente vinto.

Andrai in Moto2, c’è un pilota che guarderai?
Fin dalle minimoto ho sempre girato con “Pecco” (Bagnaia, ndr) che era una categoria sopra la mia e quindi ho avuto sempre lui come riferimento anche nei risultati. Mi piacerebbe ripercorrere le sue orme, aveva fatto una grande stagione anche da debuttante in Moto2. Ovviamente resto con i piedi per terra, so che sarà difficile, però chissà…

Il passaggio dalla Moto3 alla Moto2 a volte è complicato, ti spaventa questa cosa?
Non mi spaventa, però all’inizio sarà un po’ difficile anche perché non ho mai avuto la possibilità di provare una moto superiore. Per me sarà tutto completamente nuovo, sarà un’incognita generale, ho tanta voglia di fare.

Hai un rammarico nella tua carriera?
Sì, non aver vinto in Moto3. Quest’anno volevo vincere davvero, perché vincere il titolo è una cosa che resta, ce l’ho messa tutta. Mi sono dedicato al 150% per questo in ogni ambito della vita, nella preparazione atletica, nella dieta, ho fatto tantissimi sacrifici. Sembra una banalità, ma questa cosa del peso ha inciso tantissimo. Ora mi sento maturo e pronto per la Moto2.

Cosa ti aspetti dalla Moto2?
Sarà interessante perché sarà tutto nuovo, sia per me, sia la moto con il nuovo motore. Questo potrebbe essere uno svantaggio ma anche no. Speriamo sia a mio vantaggio!

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