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La MotoGP insegue la F1: sull'Aprilia debutta l'alettone

Al Mugello, sulla RS-GP di Lorenzo Savadori, si è visto per la prima volta un alettoncino che ha il compito di generare carico aerodinamico in fase di frenata. Il downforce generato non è molto, ma anche per per alette inizialmente c'era parecchio scetticismo e ora tutti le usano
Si sa, il Mugello è un appuntamento decisamente speciale, e le case italiane si tengono in serbo sempre qualcosa di particolare da far debuttare, un po' come il vestito buono delle feste. Aprilia in particolare si è presentata con una evoluzione di motore per inseguire Ducati sul piano della potenza pura, ma ha anche portato una novità aerodinamica che sicuramente farà discutere: un vero e proprio alettone posteriore, che dovrebbe aiutare i piloti a schiacciare la RS-GP sullo scollino del rettilineo di partenza che precede la san Donato.

La F1 in testa
Durante le prove libere, Lorenzo Savadori, che corre al Mugello con una terza Aprilia, ha fatto debuttare l'alettoncino posteriore, e la scelta in fondo non deve stupire. Qualche anno fa ci provò Ducati, più recentemente KTM. L'ispirazione ovviamente è automobilistica, anche se le quattro ruote hanno il vantaggio di una pulizia di flusso decisamente maggiore rispetto alle moto. Ma è pur vero che anche le alette anteriori inizialmente contavano più detrattori che sostenitori: le moto passano molto tempo in piega, le superfici in gioco sono completamente diverse, il downforce generato sarebbe trascurabile. Si sentiva dire tutto questo, ma nemmeno dieci anni dopo la loro introduzione, oggi nessuno ne può fare a meno.

Sperimentazione continua
Romano Albesiano ha detto che qualche chilogrammo l'alettone può garantirlo, e che la sua funzione è legata soprattutto alla volontà di non fare alzare il posteriore in frenata. Non è un caso quindi che la novità sia stata portata al Mugello, dove questo problema è maggiore che su altre piste. In prova Lorenzo Savadori ha raggiunto una incoraggiante 22esima posizione, a un secondo e mezzo dalla vetta. I tempi non sono incredibili ma nessuno si aspettava un miracolo da questa soluzione. Vedremo se sarà riproposta anche in gara e soprattutto se questo spazio regolamentare libero – il codone è una delle poche aree dove ancora è concesso introdurre appendici aerodinamiche- rimarrà tale, o prontamente si provvederà a vietare il dispositivo come è stato recentemente fatto per gli abbassatori posteriori (banditi dalla prossima stagione).
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