Salta al contenuto principale

Kevin Schwantz omaggia Rossi: "Nessuno ha corso come lui, sono un suo grande tifoso"

Il campione texano ricorda anche il proprio ritiro: "Non leggevo le riviste di moto e per fortuna non c'era internet, mi sono buttato nelle quattro ruote per evitare la tentazione di tornare in sella. Anche Rossi ho visto che si sta orientando verso quel mondo"
 
Tra tutti i campioni del mondo che hanno lasciato il motomondiale, ce n'è uno che forse capisce meglio di tutti come si può sentire Valentino Rossi: Kevin Schwantz è stato uno dei piloti più amati di sempre dal pubblico e ha fatto di tutto per ritirarsi il più avanti possibile in carriera. Il mitico 34 ha rilasciato un'intervista a motogp.com per spiegare il suo punto di vista sul momento epocale che il paddock si appresta a vivere.

Senza Vale
Per prima cosa Kevin ricorda a tutti la natura del suo rapporto con Rossi: “Valentino è una leggenda per i suoi fan e io faccio parte dei suoi tifosi perché ha fatto così tanto per questo sport. Voglio dire, ha corso ventisei anni nel motomondiale, e ha portato una specie di pazzia buona qua dentro. Ha fatto moltissime cose memorabili, domenica dopo domenica, dalla 125 alla 250, e poi in 500 e in MotoGP e in tutte le classi ha corso al massimo e ha vinto dei campionati”.
Al recente gran premio delle Americhe Schwantz ha regalato un casco a Rossi, in occasione della sua ultima apparizione negli Stati Uniti. L'ultima stagione del Dottore si sta trasformando in un lungo tour di addio: “Capiremo quanto avremo perso quando lui non ci sarà più, ma in una certa misura lo sappiamo già. Possiamo vedere già anche il futuro, perché comunque sono sei o sette anni che la sua academy ha portato diversi ragazzi a correre nel motomondiale: Pecco è uno di loro e credo che Valentino rimarrà molto coinvolto in questo sport anche quando non correrà più alla domenica. Voglio dire, i tifosi continueranno a venire alle gare per vederlo, anche come proprietario di un team. L'unica differenza sarà non vedere il 46 in gara di domenica, ma comunque quel numero in qualche modo sarà sempre presente”.

Storie parallele
Infine Schwantz ricorda il proprio ritiro e come lo ha superato. Le analogie con il percorso di Rossi sono diverse: “Quando mi sono ritirato è stata dura e per un po' non ne volevo sapere niente di moto: per fortuna non c'era internet e non leggevo le riviste, sono riuscito davvero a staccare e mi sono concentrato sulle quattro ruote, la stessa cosa che per quel che si dice farà Valentino. La ragione per cui l'ho fatto io era che avevo smesso piuttosto presto con le gare. Avevo bisogno di qualcosa che mi permettesse di stare su una pista senza sentire il bisogno di saltare di nuovo in sella a una motocicletta”.
Aggiungi un commento