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Intervista a Suppo: “Marc Marquez? Mi stupirei se non andasse forte con Ducati”

MotoGP intervista esclusiva – Sono in pochi a conoscere Marc Marquez e il paddock della MotoGP meglio di Livio Suppo, con cui abbiamo affrontato i temi principali della categoria regina


Mancano tre gare alla fine della stagione di MotoGP, un trittico che comincerà questo fine settimana dalla Malesia e proseguirà in Qatar e a Valencia. Il titolo della categoria regina è più combattuto che mai e la nostra Serena Zunino ha intervistato l’ex team manager di Ducati, Honda e Suzuki, Livio Suppo sui temi caldi del momento. A partire da chi secondo lui vincerà il titolo, fino alla separazione tra Marc Marquez e Honda.

Chi vince il titolo in MotoGP?
Do un 50% di possibilità sia a Francesco Bagnaia sia a Jorge Martin.

Non scommetteresti su nessuno dei due?
No, perché prima Pecco adesso Martin hanno avuto un momento in cui era l'uno più forte dell'altro. Sono entrambi completi. Pecco ha dimostrato anche nell'ultima gara in Thailandia, così come Martin, di sapersi riprendere velocemente da errori fatti. È una bella battaglia che immagino arriverà fino a Valencia.

Ti ha stupito Martin?
No. Che fosse forte si era visto già al suo esordio in MotoGP. Aveva avuto poi quel brutto incidente, ma che fosse uno talentuoso era chiaro. Lo scorso anno ha usato un motore che era stato scartato dai piloti ufficiali, quindi la moto era forse un po' più scorbutica e aveva fatto un po' più di fatica. Quest'anno mi sembra che sia partito un po' in sordina, ma si è messo a posto molto bene.

Gira voce che Martin possa prendere il posto di Enea Bastianini nel team Ducati ufficiale già dal prossimo anno, pensi sia possibile?
Da quello che ho capito Ducati aveva un’opzione su Bastianini per decidere entro una certa data dove farlo correre il prossimo anno. Hanno esercitato l’opzione e quindi resterà nella squadra ufficiale. Immagino sarà così, a prescindere dai risultati di Martin di quest’anno.

Come potrebbe vivere Ducati il fatto che possa essere Martin a vincere il titolo, pilota Pramac?
Direi che Ducati può essere solo che contenta. Hanno impiegato 15 anni a tornare a vincere il Mondiale e oggi a diverse gare dalla fine sono già sicuri che comunque una Ducati vincerà il titolo. E anche i primi tre piloti del Campionato sono tutti alla guida di una Desmosedici GP. Hanno fatto un grande lavoro in questi ultimi anni e credo che Ducati intesa come azienda, quindi Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna, che sono un po’ super partes, saranno contenti in ogni caso.

Un altro argomento di attualità ha come protagonista Marc Marquez. Ti stupisce che Honda sia stata così permissiva con Marc? Con lo scioglimento del contratto prima e con il via libera per fare i test a novembre dopo.
Nel momento in cui risolvi un contratto di quel tipo, dopo undici anni, senza aver chiesto penali o cose simili, come pare, il fatto di fargli provare la nuova moto a Valencia è abbastanza in quell’ottica. Quello che è più sorprendente è che non penso abbiano scoperto all’ultimo che Marc volesse andarsene e che non ci sia un piano B. Siamo arrivati a novembre e non si sa chi salirà sulla moto. Questo è un po’ anomalo.

Ad oggi però le cose non sono chiare. I due pretendenti alla sella lasciata libera da Marquez pare che siano Fabio Di Giannantonio e Fermin Aldeguer, pilota di Moto2.
Sicuramente non è una situazione facile. I piloti forti comunque non avrebbero voglia di salire su quella moto. Io personalmente punterei su un giovane che non ha esperienza in MotoGP, perché arriva con una mente più positiva. Se scendi da una Ducati e sali sulla Honda attuale, probabilmente è uno shock negativo. Se arrivi dalla Moto2 e sali su una MotoGP lo fai con un approccio più entusiasta.
Io non avrei dubbi su cosa fare, con tutto il rispetto per il “Diggia” che ha cominciato a dimostrare di essere un pilota che si merita la MotoGP, ma bisogna vedere la situazione di Honda. Hanno tre piloti con esperienza in MotoGP: Joan Mir, Takaki Nakagami e Johann Zarco. Uno che arriva dalla Ducati, che quindi può dare indicazioni su quella moto, ce l’hanno già, Zarco.

Tra i piloti di Moto2 chi sceglieresti? Sapendo che comunque tutti ormai sono già sotto contratto in quella classe.
Se l’opportunità è quella di fare un salto di categoria è più facile pensare di “rompere” un contratto. Qualunque team capisce che un conto è cambiare team nella stessa categoria pur avendo già firmato, un altro è se arriva un’opzione per passare dalla Moto3 alla Moto2 o dalla Moto2 alla MotoGP. È più comprensibile. Non lo vedrei come un grosso problema. Del resto quando ho preso Alex Marquez era già in teoria il pilota del Marc VDS per l’anno successivo, ma si trova una soluzione. Detto questo, Fermin è uno dei più interessanti.

Come vedi il passaggio di Marc alla Ducati?
Per gli appassionati è bello, perché vedere il più titolato dei piloti in griglia correre su una moto competitiva, non può che essere motivo di curiosità e di interesse nei confronti della MotoGP. Me lo immagino veloce: Marc è Marc. È vero che non è più la stessa persona di dieci anni fa, ma si vede ancora adesso la differenza che fa con il suo compagno di squadra: quando ci mette del suo è imbarazzante. Mi stupirei se non andasse forte.

Lo pensi già come pretendente al titolo 2024?
Difficile dirlo. Da qualche anno non è più al top per vari motivi. Bisognerà capire a livello mentale come si troverà, anche con il team. È la prima volta che cambia squadra dopo tantissimi anni: ci saranno tutti gli automatismi che non ha più. Non sarà una passeggiata. Se il talento di Marquez è se non uguale, simile a quello che aveva nel 2019 prima dell’incidente, quando dominò e la Honda non era già più la moto migliore in pista… Insomma ha vinto sei Mondiali in sette anni. Da lì in avanti chi ha vinto il titolo non si è più riconfermato. Che Marquez sia uno speciale è chiaro.

Come può vivere lui il passaggio dal team ufficiale Honda al team indipendente Gresini?
Per la sua condizione attuale è un bene. Si troverà con meno pressione in un ambiente molto famigliare, peraltro con suo fratello, quindi più famigliare di così impossibile. Da quel punto di vista lì non lo vedo un grosso problema. Anzi, probabilmente lui non ne poteva più di dover provare pezzi nuovi e cercare di venire fuori da una situazione difficile. Sarà alla guida di una moto dell’anno precedente, di cui ha tutti i dati disponibili di quest’anno. Si troverà bene.

Che peso avrà il suo arrivo nell’equilibrio tra i piloti Ducati?
Dipende da quanto andrà forte. Chiaro che in questi ultimi anni ci sono alcuni appassionati che pensano che il livello dei piloti non sia altissimo. Nel 2024 tutti i piloti in sella alla Ducati avranno un bello stimolo nel far vedere che non è vero. Se a quasi parità di moto staranno davanti a Marc, ovviamente è una riprova che sono forti per davvero.

Chi è stato la sorpresa in MotoGP quest’anno?
Direi Marco Bezzecchi. Al suo secondo anno è cresciuto molto e se non si fosse fatto male probabilmente sarebbe arrivato più vicino a Martin e a Pecco.

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