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Intervista a Carlo Pernat: “Bagnaia simile a Biaggi, Bastianini più folcloristico”

Una nuova stagione di MotoGP sta per cominciare e sarà la prima da pilota ufficiale Ducati per Enea Bastianini. Il suo manager Carlo Pernat ha raccontato quali sono le sue aspettative, come vede la coppia Bastianini-Bagnaia nel box e ha poi fatto un quadro generale dei valori in pista in questo 2023

"Enea lo vedo ormai calato nel professionismo vero"
Il nome di Carlo Pernat è ormai da anni associato a quello di Enea Bastianini, che dopo aver svolto un’ottima stagione nel 2022 si è guadagnato la sella del team ufficiale Ducati. Prima che si torni in pista, dal 10 al 12 febbraio a Sepang per il primo test pre-stagionale, la nostra Serena Zunino ha fatto una chiacchierata col manager genovese parlando del suo assistito, e della stagione 2023 che sta per iniziare.

Come racconti la carriera di Enea dagli inizi a oggi?
Lui mi cercò a metà del 2017, quando stava vivendo un momento difficile in cui aveva perso la voglia di correre. Io accettai subito perché con un talento come il suo era quasi impossibile dire di no. Da lì è cominciato un percorso per cui prima siamo andati in Leopard, dove ha ripreso morale e ha fatto un buon anno. La prima chiave di volta vera è stata poi arrivare in Moto2 con Italtrans dove c’era Giovanni Sandi, che sapevo essere la persona giusta. Infatti sono stati due anni in cui è cresciuto tantissimo e ha vinto il Mondiale. La seconda chiave di volta è stato lavorare con il capotecnico Alberto Giribuola, con cui è nuovamente cresciuto molto. Aveva qualche difetto, nelle partenze e nelle qualifiche, ci ha lavorato molto anche lui, e abbiamo quasi risolto tutto. Lo vedo ormai calato nel professionismo vero. Ha raggiunto poi il sogno di entrare nel team ufficiale Ducati. Sono molto fiducioso che farà un grande campionato.

Quante possibilità ci sono che vinca il titolo?
Difficile dirlo, anche perché da quest’anno ci saranno le Sprint Race e fare pronostici è più complicato. Per quelle gare dovrà lavorare molto perché lui è un pilota che viene fuori da metà gara. Per come si allena, per quanta voglia ha, per quanto è contento e per com’è lui ha un 20% di possibilità. I piloti sono tanti: Quartararo, Bagnaia, KTM, forse Marc Marquez, bisogna volare basso, però lo vedo convintissimo. Sta attento a tutto, sa quello che vuole e come ottenerlo. Ha dalla sua il talento che venne scoperto da Fabrizio Cecchini, che poi lo portò da Gresini.

Il fatto di essere nel box con il Campione del mondo in carica, che effetto può avere su Enea?
Il compagno di squadra è il primo pilota da battere e avere nel box il pilota migliore del 2022 è uno stimolo. Si sono create leggende metropolitane che non sono vere. Lui e Pecco sono persone tranquillissime da un punto di vista comportamentale, si conoscono da una vita, hanno sempre lottato tra loro sportivamente dalla minimoto in avanti. Le famiglie sono amiche, c’è sempre stato un bellissimo rapporto. Sono due amici. A volte sono andato in macchina con loro per ore, parlano di auto, di moto, ridono, scherzano. Poi è chiaro che il tuo compagno di squadra è il primo avversario. Sicuramente Enea cercherà di vincere.

A livello di stile come li descrivi?
Enea assomiglia un po’ a Casey Stoner, ha una guida molto pulita, ha il sorpasso difficile ma pulito e corretto, sa dove passare. Prevedo una bellissima lotta sportiva, ma non sarà solo tra loro due. Secondo me collaboreranno anche perché sono persone che si stimano soprattutto. Sono due piloti un po’ diversi. Pecco è molto forte, costante, mi ricorda un po’ Max Biaggi. Se deve girare 1’30.1 tutti i giri, lo fa. Enea è più folcloristico, fa dei sorpassi che è difficile che qualcun altro faccia. Sono uguali, ma diversi. Entrambi sono fortissimi. Bagnaia è un Campione del mondo meritatissimo, ha vinto lui non ci sono stati giochi di squadra. Penso cresceranno ancora di più.

Quanto sarà difficile gestirli? Sono comunque due prime punte.
Si gestiranno un po’ da soli. Non che non ne abbiano bisogno, Davide (Tardozzi, il team manager, ndr) ha una certa esperienza ed è lui che poi parla con i piloti. Conosco molto più Enea che Pecco, parlo più di Enea. Lui non vuole rotture di scatole, è un tipo tranquillo, non sbotta neanche quando le cose vanno male. È sempre piuttosto lineare, non trova scuse. Non penso sarà difficile gestirli. Chiaro che essendo due prime punte bisognerà stare psicologicamente attenti a tutto, però dipenderà molto anche da loro due, da come collaborano. Sono due belle persone. Non sono come Lorenzo o Stoner che se le cose andavano male tiravano un casco contro il muro e urlavano come aquile. Questi sono piloti fortissimi con una maturità psicofisica migliore. Non vedo problemi. Per intenderci, non li vedo autori del sorpasso che Andrea Iannone compì su Andrea Dovizioso in Argentina nel 2016.

Enea quest’anno cambia capotecnico e lavorerà con Marco Rigamonti.
Aver perso Giribuola è un po’ come buttare via due anni, soprattutto in un rapporto che era perfetto. Quando andai in Ducati chiesi proprio io Giribuola perché lo conoscevo bene, sapevo con Dovizioso cosa aveva fatto, ha uno storico in Ducati e caratterialmente è molto simile a Enea. È una perdita, però Rigamonti, con cui ho lavorato parecchio era la scelta migliore, è la persona adatta. Ha moltissima esperienza, caratterialmente è simile a Giribuola. Si sono già parlati, trovati e vedo già un buon feeling. Chiaro che nelle prime gare dovrà adattarsi. E poi pure lui vuole vincere un Mondiale.

Dando uno sguardo più generale, quali sono i valori in pista quest’anno?
La Sprint Race è un grosso punto interrogativo. Smazza le carte, da mezzi punti e sono tanti. Dorna poteva farne quattro o cinque, e non è mica detto che magari poi succeda così. Detto questo mi aspetto una KTM che potrebbe arrivare a buoni livelli: hanno speso molti soldi e hanno preso molte persone da Ducati, Francesco Guidotti (team manager) è bravo, Jack Miller è un bel pilota che se lo può giocare, Brad Binder è anche lui un grande pilota. La KTM potrebbe essere una sorpresa. Aprilia mi ha un po’ deluso alla fine del 2022, aver perso le concessioni non dà certe possibilità ma ha un secondo team, deve fare ancora un salto in avanti. Potrebbe farlo, vediamo. Non so se i piloti sono all’altezza di giocarsi il Mondiale. Fabio Quartararo ha bisogno di una Yamaha performante e sarà della partita, ma deve anche guardare all’aspetto psicologico perché quando hai 91 punti di vantaggio la si può gestire diversamente. Storicamente ha sempre avuto questa pressione. Franco Morbidelli speriamo torni quello che era. Honda è un punto interrogativo, perché fare la moto non è facile, sono nella confusione totale. Non dimentichiamo poi Jorge Martin che si può giocare il Mondiale. Le sorprese possiamo aspettarcele dalla VR46 con Marco Bezzecchi e Luca Marini. È un campionato molto equilibrato e la Sprint Race farà la differenza, purtroppo anche troppa.

Cosa ti aspetti da Marc Marquez?
Solo lui sa come stanno le cose. Noi facciamo delle ipotesi. I fenomeni vorrebbero correre sempre, è chiaro che con quello che ha avuto non so come abbia fatto a tornare a correre e a vincere anche. È tipico di un fenomeno. Se ha la moto giusta si gioca il Mondiale. Non farà più le cose che faceva prima. Deve stare un po’ più attento e lo sa. Non sarà una scalata facile.

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