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Coronavirus - Dottor Zasa: “Situazione drammatica, mai vista una cosa così”

MotoGP news – L’epidemia continua a colpire pesantemente molti paesi europei, il Dottor Michele Zasa, responsabile della Clinica Mobile, è impegnato in prima linea e vuole far capire la gravità del momento: "Se solo la gente vedesse la tragedia umana quando ci tocca prelevare qualcuno da casa..."
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"Chi dice che è uno scherzo non sa quello che dice"
Ho visto tante cose pesanti nella mia vita di medico, ma qui siamo oltre”, queste sono parole del Dottor Michele Zasa, responsabile della Clinica Mobile che cura i piloti delle quattro classi del mondiale. Intervistato da “La Gazzetta dello Sport, il dottore, anestesista rianimatore, ha spiegato: “Non abbiamo ancora raggiunto il picco ma la situazione è molto brutta. Siamo in guerra, e vorrei farlo capire. Ci arrivano chiamate, vai a casa della gente ed è quasi sempre per il Covid19. E i primi a rischiare sono proprio gli operatori sanitari, i volontari, gli operatori della Protezione Civile, che in pochissimo tempo hanno dovuto essere preparati a una situazione di assoluta emergenza. Vi assicuro che per tutti noi è uno stress costante e molto elevato, perché dobbiamo seguire procedure molto rigide per evitare possibili contatti con i pazienti”. In Italia non tutti hanno subito effettuato correttamente la quarantena e Zasa ha voluto mandare un messaggio chiaro: “Se solo la gente vedesse la tragedia umana quando ci tocca prelevare qualcuno da casa e portarlo via strappandolo ai suoi familiari… Dobbiamo portarli a vedere i morti? Combattiamo contro un esercito invisibile, però tanta gente che se ne frega rischia solo di aumentare i contagi. E noi operatori sanitari siamo già allo stremo delle forze”. A fargli eco è il dottore del Mondiale Angel Charte, impegnato a lavorare all’Ospedale Quirón Dexeus di Barcellona che al sito spagnolo Marca ha raccontato: “La situazione è molto preoccupante e grave, gli ospedali stanno collassando tra persone che sono positive al virus e altre che sono contagiati sospetti. C’è una parte della popolazione, dagli 80 anni in su, che sta soffrendo maggiormente, ma questo virus colpisce tutti. Bisogna stare in quarantena, non uscire per strada, è l’unica maniera per fermare tutto questo. Siamo tutti preoccupanti, quelli che dicono che è uno scherzo non sanno quello che dicono. Si tratta di una malattia importante. I numeri parlano da soli. Le misure igieniche devono essere rafforzate e bisogna stare a casa. È difficile, ma bisogna farlo. Non avevo visto prima una situazione tanto aggressiva e sono in servizio dal 1979.”

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