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Caso antidoping, Redding: “Potrebbero esserci sorprese inaspettate”

Dopo che Andrea Iannone è risultato positivo a un controllo antidoping, Scott Redding ha pubblicato il suo pensiero sui social: secondo lui i controlli antidoping sono troppo scarsi per garantire che il motociclismo sia uno sport pulito
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Favorevole ai controlli
Tra i piloti che non hanno peli sulla lingua e che non si limitano alle dichiarazioni politicamente corrette c’è Scott Redding, ex conoscenza di MotoGP, campione in carica del British Superbike e attuale pilota del team ufficiale Ducati nel mondiale Superbike. Dopo che Andrea Iannone è risultato positivo alle analisi fatte durante il Gran Premio della Malesia, l’inglese ha espresso il suo parere attraverso il profilo Instagram: “Interessante. Fate più prove ai piloti e in maniera più regolare per uno sport pulito. O potrebbero esserci sorprese inaspettate”. Redding allude al fatto che il motociclismo, in fatto di doping, non sia uno sport così pulito come vogliono far credere e quindi ci vorrebbero molti più controlli per assicurarsi che i piloti non utilizzino sostanze dopanti. Questo sfogo di Redding ricorda quello che nel 2018 fece Cal Crutchlow, anche lui un pilota che dice senza difficoltà quello che pensa, allora l'inglese si era chiesto polemicamente: “Perché non vengono fatti più controlli? Sono abbastanza certo che qualcuno assuma sostanze vietate, e diuretici per perdere peso senza troppi problemi. È un illuso chi pensa che qui queste cose non girino. Dimostriamo di non avere nulla da nascondere, sono d’accordo nel sottoporci a test severi”. Da allora la situazione non pare essere cambiata molto, di antidoping si è continuato a parlare poco e ora il caso di Iannone ha scosso profondamente il mondo del motociclismo. Il portacolori di Aprilia si è subito dichiarato "pulito" e pronto a sottoporsi alle controanalisi e ora si attendono gli ulteriori sviluppi.

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