Salta al contenuto principale

Acosta, stile impressionante. Miller si inchina e prende appunti

Pedro Acosta guida la MotoGP come nessun altro, lo sa benissimo il compagno di squadra, l'esperto australiano Jack Miller che vorrebbe imitarlo...

I complimenti di Miller

Eccetto Luca Marini, Francesco Bagnaia e Brad Binder, tutti gli altri piloti di MotoGP sono in scadenza di contratto a fine anno e quindi  sul mercato. 

Tra questi uno su tutti potrebbe avere le ore contate, si tratta di Jack Miller, pilota ufficiale KTM, che deve fare i conti con gli ottimi risultati del debuttante Pedro Acosta che corre con la sua stessa moto ma nel team GASGAS. Acosta in questo inizio di stagione ha fatto nettamente meglio rispetto all’australiano molto più espert, tanto da aver già calcato anche il podio, a Portimao e in Texas.

Nella gara disputata in Portogallo Acosta ha superato, mettendosi alle spalle, entrambi i piloti ufficiali KTM, Binder e Miller, e quest’ultimo ha raccontato a Speedweek: “Pedro ha guidato in modo fantastico. Non avevo davvero alcuna possibilità. Brad e io eravamo vicini e siamo andati andati fin sul cordolo e lui ne ha approfittato. Una volta che ci ha superato ha poi preso margine. Brad e io abbiamo provato a seguirlo. Ma andava troppo forte”.

Jorge Lorenzo fa il mago: ecco quando Acosta vincerà la sua prima gara

Quello che Acosta riesce a fare con la KTM

Acosta ha uno stile tutto suo che Miller sintetizza così: “Non è realmente sulla moto, in realtà è molto vicino alla moto. Tocca il suolo con quasi tutte le parti del corpo. A volte sembra che la sua testa tocchi terra, il suo stile è impressionante, soprattutto quando lo osservi guidare da dietro. Posso solo sperare un giorno di guidare così. Mette la moto esattamente dove vuole”.

La RC16 è competitiva, come del resto dimostrano i risultati in pista, e Miller lo ha ammesso: “Abbiamo una moto fantastica, abbiamo migliorato enormemente la KTM negli ultimi dodici mesi e Pedro ora ne ha tratto il massimo vantaggio. Ora dobbiamo usarlo come bersaglio e vedere cosa farà di diverso. Ho 29 anni, ma posso ancora imparare ad ogni sessione”. Anche perché in ballo c’è il posto nel team ufficiale che lui vorrà tenersi ben stretto...

Acosta come Rossi? Poncharal: "La dimostrazione che il pilota conta ancora"

Leggi altro su:
Aggiungi un commento