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Loris Capirossi: “Valentino Rossi fa bene a provarci, almeno non avrà rimorsi”

MotoGP news – Valentino Rossi ha deciso di partire per Aragon dove questo fine settimana sarà disputato il Gran Premio e proverà a correre nonostante la fresca frattura a tibia e perone della gamba destra. Loris Capirossi sostiene il pesarese e ha provato a spiegare cosa lo sta spingendo a scendere in pistam oltre a ricordargli una sua esperienza molto simile che ha avuto il lieto fine
"Non esistono eroi"
Chi meglio di un pilota può capire la decisione di Valentino Rossi di volare ad Aragon? Loris Capirossi sulla Gazzetta dello Sport, ha pubblicato una lettera aperta per sostenere il Dottore e per spiegare quali sono le motivazioni che spingono un pilota a voler correre nonostante condizioni fisiche "impossibili": “Sto con Valentino Rossi al 100% - scrive Capirossi - Quello che sta facendo è qualcosa di onorevole, di straordinario. Dall'intervento chirurgico sono passati appena diciannove giorni, pochissimi, ma evidentemente la forza di volontà e la voglia di esserci sono molto forti. E penso che abbia ragione. Innanzi tutto perché il campionato non è finito, una speranza c'è ancora e lo pensa anche lui, Andrea Dovizioso e Marc Marquez sono lontani, ma non imprendibili. Di sicuro lo diventerebbero se lui non corresse domenica ad Aragon. E poi, al di là di questo, ci sta provando. Non è detto che, tentati un po' di giri per capire come vanno le cose, riesca davvero a correre. Ma almeno non sarà rimasto a casa sul divano a macerarsi nel rimpianto, a chiedersi che cosa sarebbe successo se fosse andato”. Valentino sta facendo qualcosa di straordinario, di inaspettato, forse anche un po’ di esagerato, ma “Capirex” continua: “Non esistono gli eroi, esistono persone che, spinte dalla determinazione, ci mettono tutto quello che hanno. Sono contento di vedere che Valentino è così. Sono convinto che un pilota sia davvero vincente finché ha reazioni come questa, anche di orgoglio. E Vale, con questa scelta, dimostra di essere un vincente. Quindi sì, se posso dargli un consiglio, gli dico di andare e di girare. A costo di rinunciare là, ma soltanto dopo aver tentato il tutto per tutto”. Anche Loris ha alle spalle la partecipazione ad una gara subito dopo la frattura di una mano: “Ero ad Assen, nel 2000. Avevo fatto la pole, ma al mattino, nel warm up, sono caduto e mi sono rotto la mano sinistra. Tre fratture, scomposte. Sono andato dal dottor Costa, alla Clinica Mobile, e lui me le ha messe a posto. Il problema è stato che, per regolamento, sono passato dai dottori olandesi, quelli del circuito. E uno di loro, come controllo, m'ha stretto la mano. Tutte e tre le fratture sono tornate scomposte. "Come va?", mi ha chiesto. Un male cane. "Bene, bene", ho risposto. Mi hanno dato l'okay. Sono tornato dal dottor Costa e lui me l'ha rimessa a posto. Ho corso e sono arrivato terzo. Ecco, lo auguro anche a Vale. Certo, in gara ho patito un dolore terribile, ma la soddisfazione è stata incredibile”.
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