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Petrucci sbotta dopo il botto: "Sono caduto a 280km/h e nessuno mi ha aiutato"

Petrux ha avuto un brutto incidente al Virginia Raceway dopo avere tagliato il traguardo, ma i soccorsi non sono mai arrivati. "Sono andato al centro medico da solo". La classifica consola il ternano: è ancora primo
La caduta di Danilo Petrucci al Virginia Raceway di Alton è di quelle che fanno male, tanto al fisico quanto al morale. E lo sfogo di Petrux, impegnato quest'anno nel MotoAmerica, va di conseguenza con qualcosa che il ternano riteneva evitabile.

Quando è troppo...
L'impatto è stato tremendo, su una curva da fare col gas spalancato e in sesta piena. La caduta di Petrucci non gli è fortunatamente costata punti, perché accaduta dopo aver tagliato la linea del traguardo, ma questo è anche uno dei motivi dell'arrabbiatura. Soprattutto viste le conseguenze fisiche della botta: Danilo ha riportato diverse ferite, dopo aver chiuso terzo gara-2 dietro a Jake Gagne (il campione in carica) e Mathew Scholtz.
Petrux è caduto alla fine del rettilineo, per via della chiusura dello sterzo della sua Ducati mentre viaggiava alla velocità di 280 orari. Fortunatamente si è rialzato, e così è riuscito a muoversi con le proprie gambe al centro medico per tutti gli accertamenti del caso. Resta però inspiegabile il comportamento del personale in pista: nessuno ha aiutato il ternano, che ha così dovuto fare tutto da solo. E va bene che la gara era terminata, ma l'attenzione sarebbe dovuta comunque essere maggiore. Così Danilo ha raccontato l'accaduto in un post su Instagram: “Solo per informarvi sono caduto a 280 km/h sulla linea del traguardo, che è su un curvone di sesta piena, per evitare un mio avversario (Scholtz, ndr)”. Quindi Petrucci conclude: “Ho buttato giù tre pannelli pubblicitari, ho diverse bruciature e ematomi e un profondo taglio alla caviglia con cinque punti. Sono rotolato per oltre cento metri, una delle più brutte cadute della mia carriera. Sono stato più di due minuti sdraiato a terra col rumore delle moto che passavano a fianco senza che nessuno mi aiutasse, fino a quando da solo mi sono alzato e sono andato a piedi al centro medico”.

Tutto è bene...
Alla fine il peggio è passato e le conseguenze non sono tali da lasciare conseguenze gravi nel lungo periodo, ma resta comunque l'amarezza per la situazione e la consapevolezza che correre in America è tutta un'altra cosa a livello di professionalità. Se non altro, col quarto e terzo posto conquistato nelle due gare, l’ex Ducati è ancora in testa nella classifica del MotoAmerica a quota 104, Scholtz e Gagne seguono da secondo e terzo con rispettivamente 100 e 91 punti.
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