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Nicky Hayden, meteora o campione sottovalutato?

"Kentucky Kid" ha vinto solo un titolo e 3 gare in MotoGP, ma ha corso insieme a grandi talenti senza mai sfigurare. È stato l'ultimo americano a conquistare il titolo e ha lasciato un buon ricordo in tutto l'ambiente delle corse

Continua il nostro viaggio nella storia dei campioni della MotoGP: dopo Valentino Rossi è la volta di Nicky Hayden. C'è chi lo ha etichettato come meteora, chi invece oggi lo ricorda soprattutto per il suo lato umano. Ma un iridato è comunque e sempre un pilota “più pilota” degli altri, vediamo perché.

 

La grande speranza americana

Kentucky Kid arriva in MotoGP con le stigmate del futuro campione. È un ragazzo di buona famiglia – da corsa, come i fratelli- vincitore precoce del titolo americano della superbike, piacente e apprezzato da Honda, che gli mette subito in mano la RC211V del team Repsol. Il suo compagno di squadra è Valentino Rossi, ma Nicky non sfigura nella sua stagione da rookie con la Honda numero 69. Più difficili sono i due anni successivi, perché i progressi non sono così evidenti, complice anche una moto che sembra avere perso la direzione di uno sviluppo funzionale alla prestazione in pista.

 

Un passo alla volta

Nel 2005 comunque arriva la prima vittoria di Hayden nella gara di casa, a Laguna Seca, e il terzo posto nel mondiale. Il finale di stagione è particolarmente convincente, con 4 podi consecutivi, e Nicky sembra avere trovato finalmente quel feeling che gli può permettere di essere competitivo ad alti livelli sempre.

Il 2006 inizia bene, come si era concluso l'anno precedente: 4 podi consecutivi, e complice l'incostanza dei suoi principali avversari in campionato, anche la prima posizione in classifica. Hayden deve combattere anche con il suo nuovo compagno di squadra, il talentuosissimo Dani Pedrosa. Lo spagnolo viene da tre mondiali vinti consecutivamente, due dei quali in 250, e già alla quarta gara in MotoGP conquista la sua prima affermazione tra i “grandi”.

 

Apoteosi finale

Hayden comunque riesce a vincere due gran premi (Assen e di nuovo Laguna Seca), a metà stagione arriva ad avere 34 punti di vantaggio su Pedrosa e 51 su Rossi. Ma la conquista del titolo è tutt'altro che facile: il Dottore mette in scena una grande rimonta, Dani stende il compagno di squadra alla penultima gara della stagione, in Portogallo.

Valentino si presenta così all'ultima gara della stagione con 8 punti di vantaggio sull'americano, ma poi sappiamo bene come è andata a Valencia: Rossi va giù in curva 3, Nicky scappa avanti e chiude terzo, laureandosi campione.

 

Un finale triste

Hayden non vincerà più nemmeno una gara in MotoGP, complici anche scelte di carriera non proprio felicissime (vedi il trasferimento in Ducati). Nicky proverà anche il passaggio in superbike, di nuovo con Honda, ma la sua avventura durerà appena un anno e mezzo. Il 17 maggio 2017, uscendo da uno stop in bici a Cesena, sarà investito da un auto, e morirà 5 giorni dopo per le ferite riportate, all'età di soli 35 anni.

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