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MotoGP Starting Grid: Ducati prepara la rivincita, Yamaha spera nella mini fuga con Vinales

La seconda gara dell'anno si correrà ancora in Qatar, dove le M1 e le Desmosedici hanno monopolizzato le posizioni che contano nel primo weekend. Maverick è atteso dall'ennesimo esame di maturità, i piloti di Borgo Panigale devono gestire meglio le gomme. Marquez ancora spettatore, con un occhio attento su Mir
Dopo un'esaltante apertura della stagione con l gran premio del Qatar, è già tempo di tornare in pista insieme a MotoGP Starting Grid, per l'anteprima del gp di Doha. Il tracciato è sempre quello di Losail, e anche i protagonisti non cambiano. Diverse però sono le aspettative, scopriamo perché con il nostro Guido Sassi.

La novità
Per adesso Marc Marquez prosegue con la riabilitazione e posta immagini sui social: lo abbiamo visto guardare il gran premio sgranocchiando pop corn, e informarci sulle sue sedute di allenamento. Per chi lo volesse sapere, Marc è un più che discreto runner: quasi 8 chilometri in 30 minuti non sono proprio alla portata di tutti. Di gareggiare con le moto al momento non se ne parla, ma per come è andata la domenica delle Honda in Qatar, Marquez in fondo ha fatto bene a non rischiare un rientro difficile: Pol Espargaro è arrivato ottavo con la migliore RC213V, Bradl non è entrato nemmeno in top ten. Honda non ha perso il suo principale difetto, l'anteriore ballerino, e il nuovo compagno di squadra di Marc più volte è finito nella ghiaia nel corso del fine settimana.
Se l’equilibrio che sembra regnare in MotoGP regalerà un podio diverso nel secondo gran premio stagionale, per Marquez ci sarà almeno la consolazione di non perdere troppi punti dagli avversari. In fondo Joan Mir ha fatto solo quarto alla prima gara: poteva andare peggio e Portimao è già più vicina.

Che numeri
9 vittorie di cui 8 in Yamaha per Maverick Vinales, in sella alla tanto vituperata M1, che però rimane la moto di maggior successo da quando Marquez è fuori per infortunio. Per Iwata sono 8 primi posti in 15 gp, bravo lo spagnolo del team factory che è riuscito a concretizzare il potenziale mostrato da Yamaha anche nel 2021, già dagli ultimi test invernali. Ora Top Gun dovrà riuscire però a essere più costante: solo in 3 occasioni fino a oggi è salito sul podio dopo una vittoria in MotoGP.

La sfida
La prima gara ha mostrato che probabilmente anche nel 2021 saranno molti i protagonisti capaci di lottare per il podio nel corso della stagione, ma in Qatar i piloti più in palla tra prove e gara sono stati soprattutto i portacolori di Ducati e Yamaha. Sulla griglia di partenza le due case hanno monopolizzato le prime sette posizioni sullo schieramento, in gara hanno occupato l’intero podio. Yamaha ha mantenuto una gran percorrenza di curva, ma ha limato leggermente il proprio gap di velocità in rettilineo e migliorato l’accelerazione. Ducati è riuscita a incrementare la performance anche senza toccare il motore: aerodinamica ed elettronica hanno fatto un passo in avanti, la nuova posteriore Michelin soft (che ricorda la vecchia media) sembra sposarsi al meglio con la Desmosedici. Tra le due moto cosa è meglio? Difficile rispondere, anche perché la pista di Losail dice bene ad entrambe le marche e già da Portimao le cose potrebbero prendere una piega ben diversa. Per ora sembra che Yamaha abbia qualcosa in più; per lo meno sulla distanza gara, dove riesce ad affaticare meno le gomme. Domenica ci sarà un gp fotocopia del primo? Non crediamo: sullo schieramento ci sono sei Ducati e quattro Yamaha, e anche le due Suzuki avevano il passo per giocarsi i posti che contano. Una bella rimescolata al vertice è possibile.

Questa è storia
Negli ultimi dieci anni Honda ha vinto una sola volta a Losail, nel 2014 con Marquez: quella gara aveva visto un entusiasmante duello tra lo spagnolo e Valentino Rossi. Al tempo Marc era appena al suo secondo anno in MotoGP e aveva vinto “solo” un titolo in classe regina. Rossi era nella propria seconda stagione dal ritorno in Yamaha e per la prima volta era stato in lotta per il successo con tutti i migliori avversari in pista. Alla fine Marc aveva avuto la meglio su Valentino, nel parco chiuso erano stati abbracci e strette di mano a suggellare un rapporto ancora idilliaco.

Hot spot
Dell’ultima curva e del rettilineo d’arrivo abbiamo detto nella scorsa puntata, ma ci sono altre staccate che valgono il sorpasso: curva 1 e curva 4 hanno decelerazioni da 1,5g e non è un caso che Vinales non abbia superato Francesco Bagnaia in uno di quei due punti, preferendo la 10. Si tratta di una curva tra le meno impegnative per i freni, con poca decelerazione e da raccordare bene: è un punto dove la Desmosedici fa più fatica a rimanere cucita al cordolo, e dove la M1 si esalta invece nelle sue virtù.
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