Salta al contenuto principale

MotoGP Starting Grid: la caccia a Marquez riparte dal Qatar

La Honda fa paura con il nuovo motore: 348km/h registrati alla speed trap del rettilineo di Losail. Ducati e Valentino proveranno a tenere alta la bandiera dell'Italia, il talismano è la curva 16 dove i nostri hanno già battuto Marquez. Pronta a debuttare la long lap penalty, deterrente per i piloti troppo aggressivi
Questo fine settimana in Qatar inizia la stagione 2019, e con essa anche una nuova rubrica: MotoGP Starting Grid ci porta sulla linea di partenza di ogni gran premio, per scoprire alcuni aspetti insoliti del motomondiale insieme al nostro Guido Sassi.

La novità
Long lap penalty: che cos'è? Una penalizzazione che consiste nel percorrere un giro di pista allungato in un punto appositamente predisposto della pista. Sostituisce il comando “cedere una posizione” attualmente in vigore quando un pilota commette un certo tipo di infrazione, come per esempio un sorpasso che danneggia un concorrente. La norma attuale ha generato in passato polemiche, perché tra il fatto incriminato e la decisione della direzione gara talvolta passano alcuni minuti. Il pilota penalizzato nel mentre può essere ancora vicino all'avversario, e quindi perdere poco tempo nel lasciarsi sopravanzare, piuttosto che molto più avanti, con un danno derivante dalla penalità più elevato. I dubbi non mancano comunque anche sul long lap penalty: non tutti i circuiti permetterebbero di attrezzare il percorso alternativo, in altri casi (Losail inclusa?) il pilota penalizzato potrebbe trovarsi in traiettoria con un altro concorrente sfortunatamente uscito di pista nello stesso punto e momento.

Che numeri
348 sono i chilometri orari registrati da Marc Marquez alla speed trap del rettilineo principale di Losail. Lo spagnolo ha fatto meglio delle Ducati stesse, tradizionalmente regine della velocità. Andrea Dovizioso a tal proposito però è stato sibillino: «Per valutare il dato bisogna vedere in che punto il pilota inizia a staccare». Non è raro infatti che Marquez vada a frenare molto tardi per recuperare il gap patito in accelerazione nei confronti della Rossa di Borgo Panigale. Una risposta più concreta sul nuovo super motore Honda potremo averla solo domenica...

La sfida
Mai come quest'anno il motto sarebbe tutti contro Marquez, ma tra i tanti sfidanti al sette volte iridato, è ancora Dovizioso l'uomo da tenere d'occhio. Se non altro per quell'ultima curva dello scorso anno, quando Marquez si gettò dentro con la solita irruenza, salvo poi vedersi sfilare dal pilota Ducati, vincitore al traguardo. In molti poi non lo ricordano, ma la beffa 2018 non è stata l'unica in Qatar per lo spagnolo: nel 2017 fu Rossi a "fregare" Marc proprio alla 16, l'anno precedente ancora Dovizioso, sempre nello stesso punto. In entrambi i casi però non era in palio la vittoria, ma una posizione da podio.

Questa è storia
L'inizio della stagione 2015 è di quelli da ricordare: Valentino Rossi vinse, Dovizioso e Iannone in sella alle Ducati salirono sugli altri due gradini del podio (per il pilota di Vasto il primo in MotoGP). Tre italiani al top in classe regina nella stessa gara non si vedevano dal 2006, quando in Giappone erano stati Capirossi, Rossi e Melandri a monopolizzare il palco delle premiazioni.
Il 2015 fu l'anno delle 4 vittorie di Vale, in testa al mondiale fino all'epilogo di Valencia. Il Dottore partì fortissimo in quella stagione con una gara ricca di sorpassi; Marquez invece arrivò solo quinto al traguardo, al termine di una gran premio con qualche errore di troppo e su una Honda in difficoltà per il telaio. Si era appena a marzo, ma con Rossi carico a pallettoni e il Cabroncito in difficoltà erano già state gettate le basi per una delle stagioni più turbolente di sempre...

Hot Spot
È vero, la curva 16 ha regalato negli ultimi anni gioie e dolori, ma in Qatar ci sono parecchi punti nei quali portare un attacco: la pista è larga 12 metri, l'alternarsi di sezioni di misto a curve lente e un rettilineo da un chilometro rendono impossibile un set up perfetto per ogni condizione, vince il compromesso. Tutte le qualità di moto e piloti sono esaltate in qualche particolare punto del tracciato, ed uno dei più spettacolari è la curva 6: le MotoGP non arrivano troppo lanciate alla seconda delle sei curve sinistrorse, la telecamera sul crane di Dorna riesce a catturare l'azione da vicinissimo. In quella staccata è difficile proteggere la posizione senza sacrificare troppo la traiettoria, e non è raro che un avversario si riesca a infilare all'interno prima della corda. Vinales guida particolarmente bene in quel punto del tracciato, dove nel recente passato è riuscito più di una volta a fare la differenza.
 
Aggiungi un commento