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MotoGP Starting Grid: il Motomondiale riparte dalla Spagna, occhio alla prima fila!

La pista di Jerez mercoledì ospiterà una sessione aggiuntiva di test prima del programma tradizionale. Sul tracciato andaluso Honda ha vinto 6 delle ultime 8 edizioni, per Yamaha l'ultimo successo è del 2016, griffato Rossi. Ducati è tradizionalmente in difficoltà tra le curve del circuito iberico, e Dovizioso dovrà verificare lo stato della spalla dopo l'infortunio alla clavicola
Torna (finalmente!) il motomondiale e torna anche l'appuntamento con MotoGP Starting Grid, la rubrica di Guido Sassi che ci porta alla scoperta delle novità e delle curiosità legate ai gran premi in calendario. Il motomondiale mutilato e compresso di questo 2020 si correrà comunque almeno su 13 appuntamenti, 14 per le classi minori che contano anche il Qatar di inizio marzo. È un numero di gare che sarebbe comunque stato considerato normale fino ai primi anni '90 e che sarà più che sufficiente a decretare un legittimo campione del mondo.

La novità
Ce ne sarebbero moltissime da indicare: dallo sviluppo tecnico congelato per i motori alle gare senza pubblico, dalle doppie gare sullo stesso circuito alla cancellazione delle wild card, ma questo inizio di motomondiale sarà diverso anche negli aspetti temporalmente a noi più vicini, come la sessione aggiuntiva di test che si terrà sul circuito di Jerez de la Frontera mercoledì.
Nessun pilota era mai rimasto fermo così a lungo se non per un infortunio: l'ultimo gran premio è stato corso il 17 novembre e 8 mesi sono davvero moltissimi, anche perché durante il lockdown tutti hanno dovuto rinunciare agli allenamenti. Ritrovare gli automatismi in sella non è immediato: a 300 all'ora le curve si avvicinano veloci, punti di frenata, sensibilità sul grip della gomma, la percezione dello spazio e degli avversari intorno vanno ritrovati un poco alla volta.
La giornata inizierà alle 8.30 con le prove della MotoE, con le moto elettriche che chiuderanno anche la sessione alle 17.00. La MotoGP sarà impegnata per tre ore complessive, dalle 10.00 alle 11.30 e dalle 14.00 alle 15.30. Da venerdì in poi invece il programma sarà quello tradizionale, con le sessioni di FP1 e FP2 a precedere FP3, FP4 e qualifiche del sabato. Domenica ci saranno le gare nei soliti orari: ore 10.05 MotoE, ore 11.00 Moto3, ore 12.20 Moto2, ore 14.00 MotoGP.

Che numeri!
13 sono le vittorie in classe regina ottenute a Jerez partendo dalla pole, 27 quelle conquistate da piloti che erano in prima fila. Sorpassare sul circuito andaluso non è semplice e le qualifiche sono fondamentali. Nell'era MotoGP, cioè negli ultimi 18 anni, Honda e Yamaha si sono spartite le vittorie con Ducati capace di conquistare il primo gradino del podio solo nel 2006 con Capirossi. Negli ultimi 8 anni la supremazia della casa dell'Ala Dorata si è fatta più consistente: ben 6 successi con tre piloti diversi (Stoner, Pedrosa, Marquez). Valentino e Lorenzo le eccezioni Yamaha, Quartararo e Morbidelli l'anno scorso hanno vanificato una possibile vittoria con una brutta partenza.

La sfida
Molti i duelli incrociati di questo inizio mondiale, uno su tutti ha però i favori della tradizione (ma non dei bookmaker): la MotoGP riparte da Marquez-Dovizioso, campione contro vice. Rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi tre anni però la situazione è piuttosto diversa e decisamente particolare. Marquez era arrivato in Qatar con il fiato corto: con una moto non competitiva e una spalla ancora non a posto dopo l'operazione. Dovizioso invece aveva una Ducati che sembrava avere imboccato la strada giusta come sviluppo e il forlivese era in una buona condizione di forma, su una pista amica. Ora invece è il ducatista a sentirsi costretto in difesa: dopo l'infortunio alla clavicola e su un tracciato che la Desmosedici non ama, si prospettano due gare complicate.

Questa è storia
Dei gran premi degli ultimi anni il più entusiasmante per i nostri colori è stata l'edizione 2016. Rossi è partito dalla pole ed è rimasto in testa dall'inizio alla fine: Lorenzo ha provato ad attaccare al primo giro Vale ma il tentativo è andato a vuoto, il Dottore si è portato così a casa il primo successo del dopo Sepang, un trofeo che lo ha riconciliato con l'ambiente della MotoGP.

Hot Spot
La curva 13 (dedicata a Jorge Lorenzo) è uno dei pochi punti di Jerez dove si può davvero cercare il sorpasso: si arriva dal lungo curvone della 12, se chi sta davanti chiude la porta è costretto poi a uscire sul rettilineo con una traiettoria non ottimale. In questo caso insomma chi precede è quasi costretto a lasciare una possibilità all'avversario se non vuole perdere troppo velocità: lo sanno bene Gibernau e lo stesso Lorenzo che nel 2005 e nel 2013 hanno subito i sorpassi fotocopia – con sportellata- di Rossi e Marquez.

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