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MotoGP Starting Grid: Ducati e Aprilia sul Ring per mandare ko Quartararo

Bagnaia insegue Quartararo a meno di due vittorie di distanza, Espargarò ha 22 punti di distacco. Il francese dovrà difendersi sulla pista dei trionfi di Borgo Panigale, ma con la nuova chicane non è detto che la Desmosedici sia necessariamente favorita
La MotoGP torna in pista dopo la spettacolare gara di Silverstone con il gp d'Austria, 13esimo appuntamento stagionale. Andiamo a vedere le novità in griglia sul circuito di casa KTM con il nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.

Cosa succede
Dimenticatevi il “vecchio” tracciato di Spielberg: in seguito al pauroso incidente di Morbidelli e Zarco nel 2020, la proprietà è intervenuta per modificare la pista. Dove prima c'era la velocissima curva 2, ora c'è una chicane che già è stata ironicamente battezzata “bus stop”, per via della bassa velocità di percorrenza. Per evitare che una caduta possa portare al rientro di una moto in traiettoria, si è intervenuti creando una esse molto marcata, ma le MotoGP si devono praticamente fermare a metà rettilineo. È facile immaginare che Ducati sarà la casa più penalizzata, mentre gli arancio di Mattighofen avranno il vantaggio iniziale di conoscere meglio il nuovo layout. Occhio ad Aprilia e Yamaha: la moto di Noale sembra il compromesso ideale per affrontare la pista rivisitata, la M1 invece potrebbe patire meno la carenza di motore.

Che numeri
La lotta per il mondiale è tornata ad appassionare, nonostante il vantaggio di Fabio Quartararo sugli avversari sia sempre importante. Aleix Espargarò è a 22 punti di distanza, ma Pecco Bagnaia è rientrato sotto la soglia psicologica dei cinquanta punti, precisamente a 49. In un conto ipotetico, sono pur sempre 2 gran premi da vincere senza che il francese riesca ad arrivare al traguardo per tornare in testa al campionato, ma la situazione è migliore di prima e il ducatista non può che cavalcare il buon momento. Pecco ha vinto più della metà delle ultime 7 gare (4), conquistando altrettante pole position. Una rimonta non è utopia, e dà sale al mondiale. Per quanto riguarda Espargarò, dopo i 4 podi consecutivi di questa primavera, è arrivato un poker di gran premi lontano dal podio, per colpe proprie e non. Ma la RS-GP è competitiva e i 2 ultimi podi consecutivi di Vinales lo dimostrano.

La sfida
Le case italiane stanno letteralmente dominando il campionato: a Silverstone hanno monopolizzato i primi 5 posti in classifica, non avveniva dal 1968. Non è un caso isolato, perché già ad Assen, Ducati e Aprilia avevano fatti proprie le prime 4 posizioni. La superiorità dei nostri è evidente anche in prova, con 9 moto tra le prime 10 in griglia: un dato impressionante, che non ha riscontro da quando esistono le statistiche sulle prove.
Chi potrà prevalere in questa sfida? La Desmosedici ha qualcosa in più sul piano della pura performance e conta su 8 moto, ma la RS-GP è molto equilibrata e va fortissimo praticamente su ogni pista.

Questa è storia
Andrea Dovizioso in Austria sarà alla penultima gara della sua carriera, su una pista che lo vede come l'unico pilota capace di vincere più di una volta. Quando ancora era per tutti DesmoDovi, il forlivese aveva conquistato ben 3 successi, nonostante il primo gp dell'era Dall'Igna lo avesse vinto Andrea Iannone nel 2016. Ma l'anno successivo ci fu il primo incrocio all'ultima curva del Ring con Marc Marquez, sorpasso e contro sorpasso ormai nella leggenda, così come nel 2019: in quell'occasione le parti all'ultimo giro erano invertite, ma Andrea riuscì comunque a beffare il rivale alla 10, transitando per primo sotto la bandiera a scacchi. L'ultimo successo del Dovi risale al 2020, ma senza quel "diavolo" di uno spagnolo in pista. C'è un po' di malinconia nell'aria a sapere già che Dovizioso non potrà essere della partita quest'anno e la sua sarà una comparsata: un finale non degno del suo spessore, ma d'altronde in questi ultimi due-tre anni abbiamo già assistito alla caduta di tutti i vecchi eroi.

Hot spot
Le modifiche alla curva 2 hanno tolto anche la 3 dal conto dei più importanti punti di sorpasso. Non che le manovre in quel punto fossero sempre determinanti, essendoci ancora la 4 e la 10 prima del traguardo. L'ultima curva diventa però a questo punto ancora più decisiva, il vero e proprio hot spot del Red Bull Ring, e non è assurdo pensare che ancora una volta la gara possa arrivare nell'incertezza fino agli ultimi metri prima della finish line.
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