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MotoGP, Morbidelli: “Uno shock passare dalle minimoto alla 125 GP”

MotoGP news – Nel secondo video diffuso da Dainese Franco Morbidelli racconta il suo passato nelle minimoto, fino ad arrivare ai giorni di oggi. L’italo-brasiliano ha parlato di cosa rappresentano i cambiamenti per lui e delle differenze che ci sono tra l'essere pilota in tenera età e esserlo in età adulta
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MotoGP
Frankie si racconta
“Le minimoto sono state un periodo bellissimo della mia infanzia e della mia vita”. A parlare è Franco Morbidelli, in un video prodotto e diffuso da Dainese, l’azienda che prepara le sue tute quando disputa le gare di MotoGP. Nato a Roma, ma trasferitosi a Tavullia in tenera età, il “Morbido” è partito come tanti suoi coetanei dalle minimoto e ha raccontato: “Facevo esattamente quello che faccio ora e il gusto dello stare in pista è lo stesso. Non cambia niente, se non quello che c’è intorno”. All’epoca infatti non c’erano tutti gli impegni serrati di oggi: “Dopo la gara e le prove ci si ritrovava tutti, si andava a fare casino in giro, si giocava a calcio, tutto quello che fanno i bambini a quell’età. Tantissime persone le vedo ancora oggi nel paddock”.

"Faccio fatica ad accettare i cambiamenti"
Nel video mostra poi la Polini GP3: “Dev’essere del 2004 o 2005 ed è stata probabilmente l’ultima minimoto con cui ho gareggiato. Quando mi hanno messo poi su una moto alta, la 125 GP, è stato uno shock. Più di quello da passare da Moto2 a MotoGP. Però mi divertivo ed era un bel allenamento”. Successivamente ha fatti anche altri cambiamenti di categorie, ma quello da lui più patito è stato un altro: “Il passaggio dai vari team, faccio fatica ad accettare i cambiamenti. Cambiare è sempre tosta. Sono contento però perché tutti i cambiamenti che ho fatto sono avvenuti verso il meglio”.
Facendo un confronto tra le sensazioni che ha provato ha detto: “La domenica prima della gara è esattamente uguale a quando ero piccolo. Sento le stesse sensazioni che avevo da bambino, forse anche per questo uno sportivo rimane giovane. Il nervosismo che provo prima della gara mi fa questo effetto, è una sensazione bellissima e bruttissima allo stesso tempo, uguale a quella che avevo a 7 anni”.

Le differenze sostanziali
Quando si cresce resta sempre un bambino interiore dentro di noi e Morbido ha spiegato: “Bisogna sapere quando tirare fuori l’adulto e il bambino che ci sono in noi: sapere quando usare l’incoscienza, l’estro di un bambino o sapere quando invece bisogna essere adulti e professionisti. La sensazione di libertà che si ha quando si è sopra la moto e sei solo è molto simile. L’unica cosa che cambia sono gli impegni che oggi ho, sono tenuto a fare delle cose perché altrimenti potrei deludere tante persone. Quando sei più grande spremi quello che hai, cerchi di tirare fuori quello che pensi di avere già. Quando sei più piccolino cerchi di esplorare, di vedere quanto ne hai e in che modo puoi tirarlo fuori”.
 

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