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MotoGP Le Mans - Promossi & Bocciati: Miller spegne la Marsigliese e brinda con lo Stivale

L'australiano vince la seconda gara di fila e beve dalla scarpa, El Diablo si consola con un terzo posto che lo riporta in testa al mondiale. La Ducati c'è, KTM, Suzuki e Honda annegano nelle difficoltà insieme ai propri piloti. Si rivede il solito Marquez, ma insieme alla velocità arrivano anche le cadute
La gara di Le Mans è stata il coronamento di un fine settimana di meteo impazzito per la MotoGP, il che ha significato un gran premio di grandi emozioni con le Ducati ancora una volta protagoniste. Andiamo allora a rivedere insieme al nostro Guido Sassi i Promossi&Bocciati del GP di Francia.

Chi piange, chi ride
Come se la ride Jack Miller: a 4 anni di distanza dalla prima vittoria in MotoGP, in due settimane ha  centrato una doppietta in back to back: brinda dallo stivale, simbolo di una tradizione australiana e di una nazione -l'Italia- che sta imparando ad amarlo. Sorridono anche i francesi – notoriamente nazionalisti- che mettono due piloti di casa sul podio. Johann Zarco è già al terzo secondo posto stagionale, ottenuto con una rimonta in grande stile. Fabio Quartararo invece ha navigato bene nelle acque agitate di Le Mans; alla fine ha portato a casa un terzo posto che per lui – amante del bagnato quanto un gatto- è il miglior risultato di sempre in configurazione rain. Ora El Diablo è tornato in testa alla classifica, anche se ha un solo punto di vantaggio su Francesco Bagnaia.
È proprio Pecco il primo degli scontenti: strano a dirsi, vista la sensazionale rimonta dal sedicesimo al quarto posto, ma l'ufficiale Ducati punta in alto e vorrebbe finalmente centrare la prima vittoria in rosso. Se lo scontento di Bagnaia per la propria prova è stato mitigato dall'ennesimo risultato concreto, per Marc Marquez la sconfitta è bruciante, condita da una doppia caduta. L'otto volte campione del mondo si era trovato in testa per la prima volta dal rientro e sul bagnato si sa, non ha paura di spingere. Purtroppo però sembra che il fisico ancora non lo supporti in pieno, o che la voglia di fare sia superiore almeno alle circostanze. Piangono lacrime amare anche i due piloti Suzuki, entrambi ritirati con caduta. Il doppio zero in classifica non arrivava da 18 gare, e l'unico podio conquistato tra Mir e Rins da inizio stagione lascia molto amaro in bocca.

Oscar del sorpasso
Non è servito a gran che, ma il sorpasso che Quartararo ha portato hai danni di Vinales e Miller a 24 giri dal termine è da cineteca: l'australiano vede sventolare le bandiere che danno bagnato, al primo curvone si lancia in un sorpasso a 300 all'ora su Maverick. Da dietro arriva Quartararo, che è piuttosto lontano da entrambi, ma con una staccata furiosa li brucia all'ingresso della curva 3. La notizia è che Fabio non va lungo e tanto meno cade, ma esce dalla chicane in testa alla gara. Che manovra ai limiti della fisica!

Data check
L'inizio di campionato per Honda e KTM assomiglia abbastanza a un incubo: per i giapponesi il digiuno dal successo prosegue ormai da fine 2019 e quest'anno manca addirittura il primo podio. Per gli austriaci invece il 2021 è l'esatto opposto del 2020, quando alla quinta gara stagionale, a Mattighofen erano già arrivati due successi. Una parte di queste difficoltà è dovuta alla scelta di Michelin di proporre per la stagione attuale un'anteriore dura asimmetrica che mal si sposa tanto con la RC213V quanto con la RC16. Sia Honda che KTM in gara sono quasi sempre “forzate” a montare la hard per arrivare a completare la distanza senza distruggere la gomma, ma questa scelta obbligata mette i rispettivi piloti in condizioni precarie di grip ogni volta che la frenata arriva sulla spalla più dura. Oggi, che con le rain tutti montavano anteriori simmetriche, il problema non si è posto: infatti solo Marc Marquez è andato a terra, ma per sua stessa ammissione stava spingendo troppo, mentre il fratello Alex e Nakagami hanno portato a casa una gara solida.

Meditate gente
Quartararo è in testa al mondiale, ma se si guarda indietro è braccato da tre Ducati: Bagnaia dista un punto, ma Zarco è a -12, Miller a -16. In questo momento della stagione è difficile capire chi potrà vincere il titolo, ma per ora Borgo Panigale ha due vantaggi non trascurabili. Il primo è nel calendario: dopo Le Mans arrivano Mugello più Montmelò, mentre il GP di Finlandia è stato sostituito da un gran premio bis in Austria. Il secondo è proprio nel numero di forze in campo: El Diablo, ora come ora, sembra l'unica Yamaha che ha trovato una certa costanza di rendimento, mentre in Ducati c'è l'imbarazzo della scelta. Questo vuol dire che in gare come quella di oggi, Fabio si trova a lottare – e potenzialmente a perdere punti- non solo da un rivale, ma da due, se non tre avversari. Sicuramente i giochi di squadra non fanno parte del bagaglio culturale della MotoGP e tanto meno di Ducati, ma per Quartararo ci saranno almeno tre Desmosedici da cui guardarsi sempre.

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