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MotoGP 2018, Stoner: “Anche se in tanti vorrebbero, non tornerò”

MotoGP news – Tra i piloti che hanno provato le moto 2018 c'era anche Casey Stoner che ha trovato una moto migliore e più facile da guidare. L’australiano ha inoltre analizzato bene la situazione della casa di Borgo Panigale e ha aggiunto: “Dovizioso può essere ancora più competitivo”
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MotoGP
"Per me è facile essere subito veloce"
Sulla pista di Sepang, durante i test ufficiali della MotoGP, c’era anche il collaudatore Casey Stoner, che ha provato la Ducati Desmosedici GP versione 2018 prima dei due piloti ufficiali, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. L'australiano ha apprezzato il lavoro svolto durante l’inverno e ha raccontato un po' di sé: “Cosa ho fatto nell’ultimo anno? La seconda figlia (scherza). E no, non serve un maschio che possa diventare pilota. Per me due è il numero perfetto”. Ancora una volta ha le idee chiare sul suo futuro: “Anche se in tanti vorrebbero, non tornerò. Mi piace guidare e mi piacciono le gare, ma non tutto quello che gli ruota attorno”, motivo per cui tra l’altro si era proprio ritirato. Subito dopo il ritiro aveva partecipato al campionato australiano Supercars V8, ma le cose non avevano funzionato: “Troppi impegni, io volevo solo stare tranquillo”. La sua dimensione l’ha trovata nel ruolo del collaudatore, prima con Honda e poi con Ducati: “Posso guidare queste moto fantastiche e svegliarmi nel mio letto per più di qualche settimana all’anno. Ma ho anche avuto dolori terribili ai muscoli dopo il primo giorno (scherza). Per me è facile essere subito rapido, forse è anche merito del mio DNA. Togliere gli ultimi decimi però è tutta un’altra storia, non mi prendo rischi inutili e per il lavoro che devo fare mi basta guidare al 75, 80% delle mie possibilità”. Sulla nuova Desmosedici ha detto: “Sono stati migliorati alcuni punti deboli e ho subito avuto impressioni positive. La Ducati non ha cambiato il suo carattere, ma se prima, a volte, dovevi lottare con lei ora segue più facilmente i tuoi comandi. Se sarà sistemato qualche dettaglio, Andrea potrà essere ancora più competitivo. L’anno scorso ha fatto qualcosa di fantastico, penso non se lo aspettasse neanche lui”. In Dovizioso ha trovato una somiglianza con se stesso: “È andato avanti per la sua strada, senza farsi influenzare dagli altri. Era anche il mio stile quando correvo”.

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