"Marquez vuole battere il record di Valentino" parola di Neil Hodgson
Il campione del mondo 2003 della superbike è convinto che Marc senta ancora la competizione con Rossi: "Ha vinto 8 mondiali ma vuole di più. Non si risparmia mai e questo è il motivo per cui è migliore degli altri"
L'anno prossimo taglierà il traguardo delle 50 primavere, e anche se oggi Neil Hodgson di mestiere fa il commentatore tv, in passato è stato anche lui un winner seriale. Non come Marc Marquez, che per anni ha dominato la scena del motomondiale, ma il pilota britannico nel 2003 conquistò il titolo della superbike grazie a una stagione formidabile: 9 vittorie nelle prime 9 gare, 12 in totale.
Un occhio esperto
In classe regina non ha lasciato il segno – mai un podio nelle sue stagioni tra 500cc e MotoGP- ma in superbike Hodgson è stato un osso duro e ha trovato la sua dimensione perfetta. Oggi lavora per BT Sport e ha detto la sua su Marc Marquez, che l'anno prossimo compirà 30 anni, la stessa età in cui Neil vinse il suo mondiale. “Ci sono piloti che hanno vinto più di lui in MotoGP e Marc vuole battere Valentino. Corre prendendosi dei rischi enormi, ma secondo me è un rischio che paga, perché ha vinto 8 mondiali. Lui vive sul filo del rasoio, spesso entra in FP1 ed è già al limite, va subito più veloce dei suoi avversari. La sua moto scivola da tutte le parti ma Marc sa andare oltre il limite. Mentre gli altri cercano di prendere confidenza con la moto e la pista, lui raggiunge già il limite, poi torna ai box e dà informazioni utili agli ingegneri”.
Il problema di Honda
Per Hodgson, in HRC sono rimasti “vittime” del talento di Marc Marquez, e ora ne stanno pagando le conseguenze. “Marc ha vinto 6 titoli con Honda, e probabilmente il momento in cui la moto era al suo top è stato il 2014. Da lì in poi forse non hanno sviluppato molto la moto, e gli altri costruttori li hanno prima raggiunti e poi superati. Da quel momento in poi è stato più difficile, ma Marc ha sempre sopperito alle carenze con il proprio talento. Ha sempre rischiato, per esempio quando c'erano condizioni di pista al limite. Ed è un approccio che ha pagato, perché ha vinto moltissimo”.