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Intervista Edoardo Lenoci: “Il regolamento MotoGP sull’aerodinamica dev’essere più chiaro e dettagliato”

Dietro alle invenzioni di aerodinamica che sono montate sulle Ducati Desmosedici GP c’è lui, Edoardo Lenoci, che si occupa di ogni aspetto legato a questo ambito. A Borgo Panigale lo abbiamo potuto intervistare e ci ha raccontato come si svolge il suo lavoro e che cosa cambierebbe nel regolamento MotoGP
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MotoGP
La mente
Ducati è pionere nell’aerodinamica in MotoGP, e fino all’8 ottobre è possibile visitare una mostra dedicata proprio a questo aspetto, nel museo Ducati a Borgo Panigale. Durante la presentazione di questa grande novità era presente ovviamente Edoardo Lenoci, l’aerodynamic development manager Duati, ecco cosa ha raccontato alla nostra Serena Zunino.

Come nasce un elemento aerodinamico?
Seguiamo una certa metodologia di sviluppo, che comincia con l’imparare molto bene il regolamento MotoGP. Poi guardiamo, ci facciamo ispirare da quello che viene fatto, in questo ambito, in tutti gli altri mondi oltre alle due ruote, e successivamente andiamo a soddisfare quelle che sono le prestazioni. La richiesta può arrivare dal pilota o anche da analisi, simulazioni di dinamica del veicolo. A partire da questo si iniziano a pensare ad alcune forme. Il lavoro è molto concettuale, e dopo aver individuato la forma la disegniamo e abbiamo una superficie che rappresenta tutta la vestizione della moto, che montiamo sulla meccanica della motocicletta e con cui facciamo le prime simulazioni numeriche. Facciamo anche un’analisi approfondita di tutto il campo di moto, cosa che non si riesce a fare in galleria del vento. Lì abbiamo il coefficiente aerodinamico (quindi la prestazione) ma possiamo anche capire dove va l’aria. Se il concept iniziale è promettente andiamo in galleria del vento, con un modello in scala 1 a 1 con la moto vera.

Qual è lo step successivo?
Identifichiamo la migliore prestazione in galleria del vento, che ci fornisce soltanto dei numeri (è come una bilancia gigante) che ci permettono di dire se il componente va meglio o va peggio. Non ci dà tante informazioni sul flusso, a parte quello che si può fare con le visualizzazioni. Poi rientriamo in ufficio tecnico e con i pezzi usati, realizziamo i componenti che poi montiamo sulle moto. A questo seguono i test in pista, vediamo le misurazioni di tutti i sensori montati sulla moto, li confrontiamo con i feedback del pilota e decidiamo se va bene o va male, e poi lo deliberiamo per i piloti che corrono.

In termini di tempistica quanto dura tutto il processo?
Se dobbiamo partire da zero, e dobbiamo decidere di fare una moto nuova, si parla di mesi. Se dobbiamo sviluppare un componente in dettaglio, allora si parla di settimane. Un’appendice alare, se voglio svilupparla si tratta di fare la simulazione, andare in galleria del vento e produrre il pezzo. È una parte abbastanza limitata della moto, in qualche settimana si fa.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
I vantaggi sono quelli che si vedono in gara, dalle considerazioni dei piloti, l’anti impennamento,al fatto che la moto poi freni più forte, che la moto sia più stabile.
L’aerodinamica di per sé non ha svantaggi, è come se fosse una branca della scienza. Sapere meglio cosa succede dal punto di vista della moto è solo un vantaggio.

Quali potrebbero essere gli sviluppi futuri dell’aerodinamica sulle moto di serie?
Oltre alla parte che è stata fatta per la Panigale V4 R, con una carenatura completamente nuova, stiamo lavorando sul pacchetto di raffreddamento. Ovvero andare a regolare tutti quelli che sono i flussi d’aria calda in uscita dalla moto, che determinano il livello termico a cui è sottoposto il pilota in quel momento. Questo, per una moto di serie, è molto più impattante rispetto alla MotoGP.

Se potessi cambiare qualcosa nel regolamento MotoGP riguardo all’aerodinamica, a seguito di tutte le polemiche che ci sono state, cosa scriveresti?
Lo scrivere in maniera più semplice e allo stesso tempo più dettagliata. Partirei da vincoli chiari per tutti, e affronterei la materia del regolamento in maniera seria. Non si può dire che le appendici alari siano pericolose, quando non hanno provocato incidenti. Fare questo tipo di affermazione non è onesto intellettualmente, così come non lo è parlare di costi. O si realizza un limite di budget rispettato da tutti, o altrimenti qualsiasi altro tipo di intervento vuol dire solo spostare gli investimenti da una parte all’altra. Quello che mi dispiacerebbe è che il regolamento vietasse l’aerodinamica soltanto perché non piace.

C’è qualcosa di cui vai particolarmente orgoglioso in questo ambito?
Secondo me è molto bello che Ducati abbia fatto una mostra sull’aerodinamica, mostra cose molto rare e molto poco accessibili al pubblico. Se siamo arrivati fin qui oggi vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto, che qualcosa di cui essere orgogliosi c’è.

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