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Franco Uncini a tutto tondo: le MotoGP di oggi vanno forte, ma le nostre 500 erano davvero ignoranti - VIDEO

A Robassomero il campione del mondo 1982 ha ricevuto da Suzuki Italia la GSX-R 1000 R con i colori della sua RG iridata. Il delegato sicurezza del motomondiale ha parlato dei suoi tempi ma anche della stagione alle porte: "Marquez probabilmente non farà le prime due gare, ma le sue condizioni sembrano migliori di quanto abbiamo pensato in un primo momento"
Franco Uncini ha vestito i colori Suzuki in tutte le sue stagioni in classe 500, raggiungendo l'apice del successo nel 1982 con il titolo iridato. Il campione del mondo ha ricevuto qualche giorno fa dalla filiale italiana una versione replica della nuova GSX-R, una moto che riprende l'iconica livrea di quei giorni fortunati. La consegna è avvenuta a Robassomero, che non solo è la sede di Suzuki Italia, ma che ospita anche il centro stile dove è stata disegnata la sua Legend Edition. Presente anche Marco Lucchinelli, a cui è stata consegnata la propria moto e che ha dato vita a un incontro con la stampa molto vivace, in perenne rimando tra presente e passato.

Un team familiare
Uncini parte dal concetto di famiglia per spiegare il proprio attaccamento a Suzuki: “Io e Marco abbiamo corso per il team Gallina, che davvero aveva creato un'atmosfera particolare, eravamo un gruppo molto affiatato. Abbiamo vinto anche per quel motivo, e pure oggi devo dire che Suzuki non è una squadra come le altre. Pensate che al tempo io ero andato in Olanda a prendere una moto insieme al presidente di allora, ma la cosa strana è che era il giorno prima del mio matrimonio. Penso che mia moglie a un certo punto avesse perfino dubitato che ci sarebbero state le nozze, visto che abbiamo fatto talmente tanti chilometri che manco avevo il tempo di fermarmi in autogrill a chiamarla. Comunque il giorno dopo, al matrimonio, venne anche lui”.

L'anno che verrà
Nel 2020, anche grazie all'impegno di Davide Brivio, la squadra è rimasta molto coesa e alla fine ha raggiunto il titolo iridato: “Per noi ex piloti è stato motivo di grandissimo piacere – conferma Uncini-. C'erano i segnali che moto e squadre erano in crescita, ma da lì a pensare che avrebbero vinto il titolo...”. Secondo il delegato sicurezza della FIM, anche quest'anno ci sono comunque buone possibilità di centrare l'obiettivo: “Mir ha vinto il titolo nel 2020, ma Rins non credo che sia da meno, e la stagione 2021 per molti motivi assomiglierà a quella appena finita. Quindi le possibilità ci sono, anche per una doppietta”. Tra gli italiani Uncini vede “Morbidelli come il più maturo, già l'anno scorso ha fatto molto bene” mentre per quanto riguarda Marquez “le notizie che arrivano sono di un miglioramento rispetto a quanto potesse sembrare nell'ultimo periodo. Dubito che questo potrà significare che vedremo Marc già nelle prime due gare, ma secondo me dall'inizio della stagione europea sarà della partita.

MotoGP vs. classe 500
Franco parla anche delle differenze tra moto che hanno 40 anni di differenza: “Il due tempi era brutale, tutta la potenza era compresa in un regime di 2500 giri. Io ho provato le moderne 4 tempi: pesano 50 chili di più, hanno moltissima potenza ma arriva in maniera molto progressiva. Sono più facili da guidare, anche se per vincere poi bisogna essere in grado di usarle al 110%, la difficoltà è quella”.
Degli avversari del tempo, Uncini non si stanca di elogiare Barry Sheene, a cui è stata dedicata una delle sette Legend: “Non era quello che staccava dopo tutti o accelerava di più. Ma aveva una capacità di fare tutto bene e di mettere la moto perfettamente a punto che era un riferimento. Sul dare indicazione ai tecnici comunque eravamo tutti abbastanza bravi: Kenny Roberts, anche io, noi tutti dovevamo darci da fare perché ne andava della nostra vita e delle nostre gare. Non c'erano computer, lo sviluppo della moto dipendeva da quanto riuscivamo a indicare agli ingegneri, ai meccanici”.

La pandemia
Uncini intravede un 2021 simile alla stagione appena conclusa “almeno nella prima parte del campionato, quando dovremo vivere in una bolla. Speriamo che con il passare delle gare la situazione vada a migliorare. Il KymiRing? Lo omologheremo intorno a maggio, stanno completando alcune modifiche. Ma, coronavirus permettendo, ci correremo”.

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