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Pol Espargarò vuota il sacco: "In Honda gli ingegneri non mi consideravano"

Il pilota spagnolo torna sui difficili due anni vissuti nel team Repsol. "Con Marc Márquez infortunato, la Honda ha deciso di interrompere lo sviluppo della moto. Gli ingegneri non avevano voglia di lavorare per cercare una soluzione ai problemi"

Pol Espargarò ha da pochi mesi lasciato Honda per tornare in KTM – via GasGas- e a quanto pare è già arrivato il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Nonostante nei test sia risultato il pilota più indietro nello schieramento tra quelli di Mattighofen (a parte il rookie Augusto Fernandez) e sia ben dietro le moto della Casa Alata, il più giovane dei fratelli Espargarò non ha perso la voglia di parlare.

 

Una convivenza difficile

I due anni in Honda non hanno fruttato molta gloria a Pol: un podio e una pole position sono stati il magro bottino del pilota di Granollers, che ha avuto particolari difficoltà proprio nel 2022, quando ha racimolato la miseria di 56 punti in campionato (media da 13esimo posto). Espargarò ha voluto però sottolineare come si sia sentito un po' messo in un angolo da HRC: “È stato frustrante e molto difficile. Correre con Repsol Honda è un privilegio, pochissimi piloti vengono scelti per vestire quei colori. Sentivo che era un mio dovere guidare un progetto come questo – insieme a Marc Marquez-, ma non è stato così”.

 

Un 2022 da incubo

L'anno scorso ha disatteso completamente le attese della vigilia. “Pensavo che la stagione sarebbe stata molto buona. Ho avuto la migliore pre-season della mia carriera, sia in Thailandia, dove sono stato il più veloce, sia in Malesia, dove le cose non sono mai andate troppo bene per me o per la Honda. Nella prima gara in Qatar sono stato a lungo in testa, in Argentina sono partito dalla prima fila. A questo è seguito un declino che ha portato scarsi risultati, mancanza di fiducia e molte cadute. Non sapevamo come risolvere il problema o non avevamo gli strumenti necessari per farlo. Con Marc Márquez infortunato, la Honda ha deciso di interrompere lo sviluppo della moto. Inoltre, dobbiamo aggiungere i problemi che abbiamo già avuto laddove gli altri marchi si sono evoluti. Tutto si riduce alla mancanza di voglia e di lavoro degli ingegneri che avrebbero dovuto risolvere la situazione in tempo. Ho visto molta calma e rilassamento in un momento di crisi, ho perso il controllo. La cosa mi ha infastidito molto”.

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