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MotoGP 2021, ad Aragon i freni messi a dura prova. Orari TV

MotoGP news – Il tredicesimo appuntamento stagionale è ormai alle porte e si tratta di un Gran Premio che rientra tra i più impegnativi per gli impianti frenanti. A dirlo sono i tecnici Brembo, che lavorano con tutti i piloti della top class, e che sul circuito di Aragon hanno fatto qualche paragone tra MotoGP e SBK
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Alto indice di difficoltà
Il Gran Premio di Aragon è pronto a ospitare la MotoGP, quest’anno solo una volta dopo il doppio appuntamento dell’anno scorso, e secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutta la griglia di partenza questa pista rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, eguagliato da Jerez. La pista è identica a quella usata dalle Superbike che sono però più lente di 2 secondi e 3 decimi, complici le minori potenze, evidenziate da velocità di punta parecchio inferiori, e l’impiego dei dischi in acciaio rispetto al carbonio della MotoGP.

Il focus sui dischi freno: in MotoGP e sulle moto stradali
Brembo mette a disposizione dei team un’ampia gamma di dischi freno: ogni pilota della MotoGP può scegliere tra cinque geometrie di disco e per ciascuna sono disponibili due specifiche di materiale, denominate High Mass (a fascia alta) e Standard Mass (a fascia bassa) per un totale di dieci soluzioni.
Inoltre per ciascun formato di disco sono disponibili due diverse mescole di carbonio che differiscono per bite iniziale e resistenza alle alte temperate. Come è evidente, le moto stradali e anche quelle impegnate nei track day non impiegano dischi in carbonio. Ma ciò non significa che l’esperienza in MotoGP non abbia generato positive ricadute sulla produzione di serie. Lo dimostra il disco T-Drive contraddistinto da fascia frenante in acciaio e campana in alluminio ricavata dal pieno.
Il sistema T-Drive è così chiamato per gli otto perni a T ricavati sul disco che insieme ad altrettante sagome sulla campana consente l’eliminazione dei nottolini di trascinamento. Grazie ad esso si manifesta sia la flottanza assiale che quella radiale, aumentando la resistenza agli stress termo meccanici e la coppia frenante trasmessa.

Il paragone con le Superbike
Sulla pista di Aragón i piloti MotoGP impiegano i freni in 11 curve, una in più rispetto alla Superbike: i prototipi più avanzati al mondo se ne servono infatti anche alla curva 4. Ogni giro gli impianti frenanti della MotoGP sono in funzione per 33 secondi, cioè tre secondi e mezzo in più delle derivate di serie. La sequenza di staccate a cavallo del primo intermedio (cioè le curve 5, 7 e 8), tutte contraddistinte da una pressione dell’impianto superiore agli 8,5 bar, rischia di mettere in crisi i freni. Anche il carico complessivamente esercitato sulla leva del freno in un giro vede prevalere la MotoGP con 43,3 kg sui 40,3 kg della Superbike.

Dopo mille metri si perdono 200 km/h
Delle 11 frenate presenti 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono scarsamente impegnative.
A differenza della Superbike, la staccata più dura per la MotoGP è alla curva 16: al termine del rettilineo di 968 metri le MotoGP passano da 339 km/h a 138 km/h in 4,5 secondi. Per farlo i piloti esercitano un carico di 6,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido è di 13,8 bar.
Ecco gli orari del GP di Aragon, il tredicesimo appuntamento stagionale.

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