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Quando Moto Guzzi faceva i record di velocità. Le imprese di Monza del 1969

Dopo anni di assenza dalle competizioni, Guzzi torna in pista scegliendo la via dei record. Nel 1969 la V7 “di” Lino Tonti affronta l’anello sopraelevato di Monza per dimostrare velocità, solidità e affidabilità del nuovo bicilindrico. Un’impresa tecnica e sportiva destinata a entrare nella storia…

La V7 e i record di Monza

Dopo il ritiro dalle competizioni iridate nel 1957, la nascita della V7 e la nuova gestione SEIMM segnano per Moto Guzzi un atteso ritorno all’attività sportiva. Un rientro prudente ma altamente simbolico, pensato per restituire lustro all’immagine del marchio e, al tempo stesso, per dimostrare le potenzialità del nuovo bicilindrico Guzzi. A fare da “detonatore” è l’intuizione di Dore Leto di Priolo, allora presidente della Federazione Motociclistica Italiana, colpito dalle prestazioni di una V7 preparata direttamente a Mandello. È su suo suggerimento che nel 1969 Lino Tonti decide di tentare l’assalto ai record mondiali di velocità sull’anello sopraelevato di Monza. L’operazione viene articolata in due sessioni distinte e coinvolge un gruppo numeroso di piloti e collaudatori. Ci sono Mandracci, Brambilla, Tenconi, Pagani, Venturi, Bertarelli, Trabalzini, Dal Toe, affiancati dal giornalista e addetto stampa Moto Guzzi Roberto Patrignani. 

Per conoscere il contesto in cui nacque: Moto Guzzi V7 Sport, l'incedibile storia di un mito nato in uno scantinato

Le moto dell’impresa

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Per l’impresa vengono approntate due Moto Guzzi V7 profondamente riviste. Le sospensioni sono modificate, il serbatoio cresce fino a 29 litri e compare una carenatura in vetroresina studiata per l’alta velocità. Anche i motori sono due: uno da 739,3 cm3 con alesaggio e corsa di 82x70 mm per la classe 750 e uno da 757,5 cm3 (83x70 mm) per la classe 1.000. Entrambi adottano una compressione elevata a 9,6:1, un diverso asse a camme, carburatori Dell’Orto SSI da 38 mm a vaschetta separata e uno scarico libero 2 in 2. La potenza raggiunge i 68 CV a 6.500 giri, mentre il cambio a quattro marce rimane di serie, abbinato però a una coppia conica finale dal rapporto modificato. Il tutto per un peso a vuoto che si ferma a soli 158 kg.
 

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I risultati superano le aspettative. Al termine delle due sessioni, la V7 conquista 19 record mondiali, imponendosi come una delle moto più veloci e resistenti della sua categoria. Spiccano in particolare il record dell’ora, fissato alla media di 217,040 km/h, quello sui 100 km a 218,426 km/h di media e quello sui 1.000 km a 205,932 km/h di media. (Sotto tutti i record). 

Il racconto di  Roberto Patrignani: “Gran bella impresa, quella!”

Numeri, quelli sopra ricordati, che parlano da soli, ma che diventano ancor più eloquenti se “colorati” dal racconto di Roberto Patrignani. 

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Quando arriva il mio turno - racconta in un’intervista - chiedo a Brambilla suggerimenti sulle traiettorie, specie l’ingresso in parabolica. Insomma eravamo lì per fare dei record, eh mica per altro… E lui tutto tranquillo mi fa: Vai tranquillo Roberto, entra alto e tieni aperto… E io l’ho fatto! Solo che quando mi resi conto della velocità con la quale stavo entrando in curva, dissi fra me e me: è la fine, adesso volo di fuori. E invece per effetto dello schiacciamento, della parabolica insomma, il motore perde un po’ di giri; quanto basta per tenerti dentro quella curva, ma proprio appena appena, eh! Pensi che ci fu Venturi, credo, che provò anche lui la V7 lì e dopo una sessione se ne stava tutto perplesso a rimuginare: ma che cacchio di uccelli avete da queste parti? A duecento all’ora mi vedevo volare questi passerotti scuri sopra il casco… Erano pezzi di pneumatico, altro che passerotti!

I record conquistati a Monza


Classe 750 cm3 (Bertarelli, Brambilla, Pagani)

  • 1.000 km - in ore 4 57'19"2; media 202,467 km/h.
  • 6 ore - media 203,072 km/h.
  • 12 ore - media 179,053 km/h 

Classe 1.000 cm3

  • 100 km - (Pilota: Pagani) in 27'28"; media 218,426 km/h.
  • Un'ora - media 217,040 km/h.
  • 1.000 km - (equipaggio: Mandracci, Pagani, Patrignani, Trabalzini) in ore 4 57'21"4; media 205,932 km/h.
  • 6 ore - media 203,032 km/h.

SIDECAR

Classe 750 cm3 (Vittorio Brambilla)

  • 10 km - in 3'16"4; media 163,299 km/h.
  • 100 km - in 31'12"5; media 192,296 km/h.
  • Un'ora - media 192,258 km/h.
  • 1.000 km - media 155,200 km/h.

Classe 1.000 cm3

  • 10 km - (Brambilla) in 3'13"5; media 186,046 km/h
  • 100 km - (Brambilla) in 27'12"4; media 197,000 km/h
  • Un'ora - media m/h 186,00
  • 1.000 km - media 140,004 km/h

     


 

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