È una piccola café racer che punta tutto su stile e sportività. Come suggerisce il nome, questo modello si affianca alle Speed Twin 900 e 1200, sia in termini estetici che nella cura del dettaglio.
Misure e peso facili per tutti
L’impostazione di guida con il manubrio alto è stata studiata per accogliere biker di ogni taglia, merito anche della sella piatta e posta a 790 mm da terra. Il serbatoio tondo con in bella vista il logo del costruttore è da vera classica, così come il faro anteriore a LED, il telaietto posteriore a vista e lo scarico cromato sul lato destro. Per valorizzare la dinamica di guida, la Speed 400 fa affidamento su cerchi in lega di alluminio da 17” e impianto frenante con disco anteriore da 300 mm e pinza radiale a 4 pistoncini. L’ago della bilancia si ferma a 170 kg.
Dotazione da "grande"
È spinta da un monocilindrico da 398 cm3 dotato di 4 valvole e distribuzione DOHC con bilancieri a dito. Ha le alette di raffreddamento sul blocco cilindro e sulla ghiera di blocco del collettore come le moto di una volta ma il raffreddamento è a liquido. La potenza massima è di 40 CV, la coppia di 37,5 Nm. Il telaio in acciaio è abbinato a un forcellone in alluminio, la forcella è una unità Showa Big Piston con steli da 43 mm "fissa", il monoammortizzatore è invece regolabile nel precarico. Sul fronte dell’elettronica, invece, c’è un quadro strumenti composto da un tachimetro analogico e uno schermo LCD, e il ride by wire per gestire al meglio l’intervento del controllo di trazione disponibile di serie e disattivabile.
Bene tra le curve
Le dimensioni della Speed 400 sono compatte: risulta perfetta per chi è di corporatura minuta, mentre chi è sopra il metro e 85 sta un po’ rannicchiato. La posizione di guida comunque è comoda e naturale, in città ci si muove agili e la sella bassa aiuta nelle manovre. Nel misto stretto si percepisce un leggero effetto on-off dell’acceleratore, smorzato però dal carattere docile del monocilindrico. Le sospensioni assorbono bene le asperità del fondo, ma sanno anche offrire un ottimo sostegno. Tra le curve è rapida e reattiva, risponde con prontezza e precisione ai comandi del pilota. Il divertimento è assicurato anche grazie alle gomme Metzeler Sportec M9RR e al freno anteriore potente ma modulabile e resistente. L’ABS non è invasivo e il controllo di trazione interviene solo in situazioni di emergenza.
Perché sì
La cura costruttiva e l'attenzione ai dettagli. La facilità di gestione e le buone prestazioni del bicilindrico. La guida efficace tra le curve.
Perché no
Il leggero effetto on/off nell'erogazione. La posizione di guida scomoda per i piloti alti.