Naked dal design aggressivo è proposta in due versioni: la 300 è la entry level con motore monocilindrico da 25,9 CV mentre la 500 ha motore bicilindrico da 43,5 CV e un carattere più sportivo. La silhouette attualissima è stata disegnata da un centro stile europeo con soluzioni moderne come il faro anteriore full LED con luci di posizione a tubi di luce e il faro posteriore sdoppiato. Curato anche il cruscotto LCD personalizzabile in 3 colori e con presa USB integrata. Le due Brivido 300 e 500 hanno tante piccole differenze, sia estetiche che nelle dotazioni: l’impianto freni potente ha un doppio disco, da 300 mm sulla 300, da 298 sulla 500, entrambe con pinze Nissin e ABS Bosch, la forcella è Kayaba, da 35 mm sulla 300 e da 41 mm sulla mezzo litro. La sella a 79 cm da terra è comoda anche per i piloti più minuti, la Brivido è agile, ben equilibrata e ha un comodo serbatoio da16,5 litri che assicura un'autonomia superiore ai 500 km.
Sportiva ma non troppo
Su strada la posizione di guida è sportiva, ma non troppo caricata sul polsi; anche le gambe stanno comode, nonostante la sella bassa (si tocca comodamente con entrambi i piedi) e le pedane arretrate, solo i più alti stanno un pochino rannicchiati. L’imbottitura della sella è duretta, da vera sportiva, ma lo spazio non manca.
Passeggero comodo
Anche il passeggero è comodo: ha un sellino tutto suo, un po’ rialzato e di buone dimensioni, con due bei maniglioni a cui aggrapparsi. Il motore non è cattivo: ha un’erogazione regolare e spinge bene da 1500 fino ai 4000 giri, poi diventa fluido fino ai 7000 e poi un po’ pigro fino al limitatore posto agli 8500 giri. L’allungo non è entusiasmante, ma i rapporti corti delle prime marce offrono un buon brio anche in ripresa. In compenso non consuma molto, percorre 21-22 km/litro anche guidando allegri tra le curve. La leva del cambio ha una corsa piuttosto lunga, ma il comando è preciso negli innesti. Nel misto la
Avantreno preciso ma non svelto
Brivido non è molto “svelta”, ma scende in piega graduale e l’avantreno si dimostra preciso e comunicativo. I freni sono discreti: tutto va bene viaggiando normalmente, ma guidando sportivi con staccate aggressive bisogna tirare la leva con molta decisione, dovrebbero avere un pochino di mordente in più per essere perfetti.
Forcella rigida
Discreto il comfort: il monoammortizzatore digerisce bene tutto, mentre la forcella ha una taratura più “sostenuta” e fatica a copiare bene i dossi. Nelle soste invece il cavalletto laterale è un po’ difficile da raggiungere (la pedana disturba il movimento del piede), mentre sterzando tutto a sinistra il manubrio quasi tocca la cover del serbatoio e schiaccia il pollice.
Perché sì
Facilità di guida: è ben bilanciata e ha un motore docile adatto anche a neofiti
Autonomia: il motore docile e il serbatoio capiente garantiscono oltre 500 km con un pieno
La posizione di guida è azzeccata, leggermente caricata in avanti ma non stancante solo i più alti (oltre 1,85) stanno con le gambe un po' troppo piegate.
Perché no
I comandi dell'impianto frenante vanno azionati con decisione per tirare fuori tutta la potenza disponibile.
Si sentono delle vibrazioni sulle pedane ai regimi medio alti.
Il cavalletto laterale è difficile da azionare perché interferisce con la pedana poggiapiedi.
La leva del cambio ha una corsa lunga.