Le forme della carena sono state sviluppate in galleria del vento: il frontale è affusolato, ha luci sovrapposte a Led con frecce inglobate, la carenatura ha appendici aerodinamiche integrate e la coda è slanciata.
Elettronica da Superbike
Il classico telaio perimetrale ospita il motore quattro cilindri in linea in regola con la Euro 5. La potenza massima di 190 CV è gestita da un “pacchetto elettronico” completo di piattaforma inerziale IMU a 6 assi, acceleratore ride-by-wire, tre mappature (A piena potenza con pochi controlli, B per l’uso su strada e C con taglio deciso dei CV), nonché controllo dell’impennata, del freno motore, “launch control” per le partenze a razzo (su 3 livelli) e controllo della trazione cornering su 10 livelli. Non mancano il cruise control e i sistemi per facilitare le partenze in salita e l’avviamento a freddo, come in tutte le Suzuki. Il cambio elettroassistito funziona in inserimento e scalata, mentre l’impianto frenante (con dischi anteriori da 320 mm e pinze Brembo Stylema) è dotato di ABS cornering e di un sistema che ripartisce la frenata sulle due ruote azionando la sola leva dell’anteriore. Le sospensioni Kayaba sono completamente regolabili.
Motore sfruttabile ma il peso si sente
Sella bassa, manubri poco chiusi e pedane non esageratamente arretrate rendono la posizione di guida abbastanza confortevole, addirittura comoda per la guida in pista e per viaggiare veloci, un po’ meno nel misto dove a volte è faticoso gestire i 264 kg della Suzukona. Fantastico come sempre il motore: l’accelerazione è bruciante, l’allungo infinito e la spinta ai bassi regimi vigorosa, anche nelle marce alte la moto riprende senza incertezze. A punto anche la ciclistica: su strada e tra i cordoli la Hayabusa sfoggia doti da sportiva, limitata solo dalle pedane che toccano presto (e nelle curve più strette dal peso). I sistemi elettronici sono preziosi per controllare le reazioni in accelerazione, in staccata e in uscita di curva (la coppia del motore mette in crisi il posteriore). Inappuntabile il cambio assistito elettronicamente, sempre rapido e preciso.
Perché sì
Le prestazioni del quattro cilindri, sfruttabile ai bassi e medi regimi, "esplosivo" agli alti
L'aerodinamica studiata per le alte velocità
L'elettronica completissima: c'è tutto quello che serve per viaggiare sicuri
Perché no
Il passeggero decisamente sacrificato sul piccolo sellino posteriore, senza appigli
I consumi del quattro cilindri, se si esagera col gas diventa "assetato"
La guida nello stretto e in città: i (tanti) chili si sentono sui tornanti e nelle manovre