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Ruote alte, i preferiti dagli italiani

Gli scooter a ruota alta, soprattutto se di medio piccola cilindrata, sono il mezzo ideale per gli spostamenti cittadini. Qui abbiamo riunito le impressioni di guida di sei tra i modelli più apprezzati sul mercato italiano, in rigoroso ordine alfabetico: Honda SH 150i, Kimco People S 200, Peugeot LXR 200, Suzuki Sixteen 150, Sym HD 200 e Yamaha Xenter 150.
 

Honda SH 150i

Il motore ha uno spunto vigoroso e nelle partenze dal semaforo è imbattibile, poi sale con buona progressione fino a velocità adatte a brevi tragitti in tangenziale. La protezione dall’aria è scarsa, è necessario un parabrezza.
Le sospensioni sono rigide al punto giusto per “digerire” le strade delle nostre città: anche sul pavé lo scooter vibra poco ed è ben bilanciato nelle curve strette. I freni sono “decisi”, il disco davanti è un po’ più grande, ma anche strizzandolo bene non blocca la ruota. I consumi rimangono ridotti.



Kymco People S 200

L’unico, vero punto debole del People 200 è lo spunto, decisamente “tranquillo” rispetto alla concorrenza. Per il resto è uno dei “ruota alta” più ospitali: protegge bene dall’aria e offre spazio in abbondanza per i più alti. Se nel veloce l’avantreno si alleggerisce un pochino, nel misto guidato il People è preciso e la ciclistica assorbe abbastanza bene le imperfezioni dell’asfalto. Solo gli ammortizzatori, a essere pignoli, rispondono un po’ secchi sulle strade rovinate, ma nel complesso le buche si sentono poco grazie alla sella ben imbottita. Ottima l’agilità, nel traffico si fatica poco. La frenata è discreta: il disco davanti va strizzato per ottenere buone prestazioni, va meglio il tamburo dietro, ben dosabile in tutte le situazioni. 



Peugeot LXR

Telaio, ciclistica e motori sono simili a quelli del Sym HD, collaudato e apprezzato. Anche l’LXR è ben bilanciato, agile e facile per i neofiti e per chiunque voglia sfuggire alla morsa del  traffico. Il motore è un po’ pigro in partenza, ma ha una buona progressione e i consumi sono contenuti.
I freni sono a disco su entrambe le ruote, ma le leve vanno tirate a fondo per avere un arresto efficace. Le sospensioni assorbono bene il pavé e non saltellano nei curvoni veloci. Ad andature allegre non c’è alcuna protezione dall’aria: lo scudo è stretto e il cupolino ha solo una funzione estetica. Particolare il posizionamento del tappo della benzina, vicino al faro posteriore.



Suzuki Sixteen 150

Il Sixteen dà fin dai primi metri la sensazione di essere ben “piantato” sulle ruote. Scorre sicuro sui binari del tram, il pavé non gli fa paura, in velocità sfoggia una buona stabilità ma è anche agile e permette di manovrare facilmente in poco spazio. Le sospensioni svolgono un buon lavoro, mantenendo sempre un assetto stabile anche se si ha uno stile guida “grintoso”. Grazie alla sella non troppo alta e ben imbottita, il comfort è sempre soddisfacente.
Il sistema integrale aziona entrambi i dischi e ripartisce automaticamente la frenata tirando solo la leva di sinistra (quella di destra comanda il disco davanti). Una sicurezza per chi ha poca esperienza, però il comando è un po’ duro e va azionato con decisione. Ben a punto il motore, pronto nello scatto e silenzioso. Non ci sono vibrazioni a rovinare il comfort. 



Sym HD2 200

La posizione di guida è naturale, la sella è ben imbottita e c’è spazio per le gambe sulla pedana piatta e nel retroscudo scavato, nonostante la presenza del vano portaoggetti. La nuova mappatura del motore rende l’HD2 più brillante senza influire sui consumi, che sono anzi minori rispetto all’HD EVO. In strada è ben bilanciato: le sospensioni sono tarate per una guida quasi sportiva e non “cedono” in frenata, pur rimanendo abbastanza morbide sulle strade più rovinate. Potenti i freni a disco, con l’anteriore “a margherita” dall’aspetto cattivo ma ben modulabile.



Yamaha Xenter 150

Agile e ben bilanciato lo Xenter manovra in un fazzoletto, mentre le sospensioni morbide garantiscono un buon comfort assorbendo le buche senza problemi. Piace il motore: rapido a salire di giri, accelera forte e garantisce sorpassi in tutta sicurezza. La frenata integrale dà una mano a chi ha poca esperienza: basta tirare la leva di sinistra per ripartire l’azione su entrambe le ruote (quella di destra aziona solo il disco davanti), la potenza è buona, ma bisogna azionare il comando con forza. Non male la stabilità, solo a “manetta” (125 km/h indicati) l’avantreno si alleggerisce e “sente” le scie delle auto innescando qualche leggero ondeggiamento. Nessun problema anche quando si parcheggia: il cavalletto si aziona senza sforzo. 

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