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Honda Africa Twin 750: ecco la storia della "dakariana" più amata

Dopo che Honda ha annunciato l'arrivo della nuova Africa Twin 1000, tutti parlano della sua leggendaria antenata XRV 650-750. Ma quanti la conoscono davvero? Vediamo insieme la storia, le caratteristiche tecniche e i segreti della più famosa tra le "navi del deserto" di casa Honda, amatissima quando era in listino e rimpianta fino ad oggi dagli appassionati 
In principio era la XRV 650 Africa Twin
Ci sono moto che "lasciano il segno" e si ritagliano uno spazio nel cuore degli appassionati. Alcune vengono rivalutate molti anni dopo l'uscita di produzione, grazie al racconto di scrittori che raccontano esaltando i loro pregi... e dimenticando i difetti (scherzi della nostalgia). Per altre invece si capisce subito che diventeranno un mito, si vede da come le trattano i loro proprietari, da come mantengono il valore anche usate, dal numero e dalla qualità degli accessori che le aziende producono per loro... Bene, la Honda XRV 650 Africa Twin è una di queste moto, insieme alla successiva versione 750. Mentre la casa di Tokyo si appresta a lanciare la sua erede CRF 1000 L (clicca qui per scoprirla in ogni dettaglio), ad essa ispirato e identificato dallo stesso nome, vogliamo raccontarvi la storia della XRV 650,  la prima leggendaria Africa Twin.

Le antenate della Regina d'Africa
Ma perché Africa Twin? Twin perché il motore era un bicilindrico e Africa perché questa moto rappresentò la sfida lanciata dalla Casa giapponese alla BMW, che negli anni 80 aveva monopolizzato la vetta delle classifiche delle grandi maratone fuoristrada africane, prima fra tutte la Parigi-Dakar. Le grosse bicilindriche boxer avevano infatti messo in secondo piano le più agili ma meno potenti monocilindriche Yamaha e Honda, che nei primi anni avevano dominato la scena dei grandi raid. 
 Nel 1983 la Honda presentò la XLV 750 R con trasmissione finale ad albero: un'endurona stradale veloce e comodissima, ottima alternativa alla BMW G/S  

Dopo l'ennesimo successo della BMW con Gaston Rahier, nel 1984 la Honda lanciò il progetto NXR750, un'agile bicilindrica del cui sviluppo fu incaricata la HRC e che nulla aveva in comune con la XLV750R, la bicilindrica a V con la trasmissione a cardano, attraente ma nata (peraltro piuttosto timidamente...) per contrastare la BMW R80 G/S su strada, non sulle piste africane.

La NXR750 conquista la Parigi-Dakar
La NXR750 pesava circa 165 kg e montava un V twin di 50° di 780 cm3 con 4 valvole per cilindro: in pratica era una moto da corsa senza compromessi, realizzata col preciso scopo di vincere la Parigi-Dakar. Missione compiuta sin dal debutto nel 1986 con Cyril Neveu e Gilles Lalay, rispettivamente primo e secondo sulla spiaggia di Dakar. Nel 1987 le Honda sono nuovamente in vetta: vince ancora Neveu davanti al nostro Edi Orioli, che avrà un luminoso avvenire in questa specialità. Questa seconda vittoria apre la strada alla Honda "africana" destinata al pubblico: al Salone di Parigi nell'autunno 1987 debutta infatti la XRV650 Africa Twin. 
 
Ecco la NXR 750 vittoriosa alla Parigi-Dakar 1986 e 1987

La nuova enduro giapponese sembra la replica (pur con evidenti differenze tecniche) del prototipo HRC vittorioso alla Dakar: il logo del reparto corse della Honda campeggia sui fianchi della vistosa carenatura tagliata dagli inconfondibili colori bianco, rosso e blu, che abbraccia l'enorme serbatoio da 24 litri. In realtà la XRV 650 è più che altro la versione "africana" della XL600V Transalp. Il motore è un bicilindrico a V di 52° caratterizzato dai bottoni di manovella sfalsati tra loro di 76° per migliorare l'equilibratura; la distribuzione è a tre valvole per cilindro (due di aspirazione e una di scarico) comandate da un singolo albero a camme mosso da una catena, l'alimentazione avviene con 2 carburatori Mikuni da 32 mm. Con cilindrata di 647 cm3 (79 x 66 mm) e una compressione di 9,4:1 la Casa dichiara una potenza di circa 50 CV, che abbinata a un peso in ordine di marcia superiore ai 200 chili rendono questa bicilindrica brillante su strada e sufficientemente agile nel fuoristrada turistico, doti che ne decreteranno il successo tra coloro che consideravano troppo stradale la Transalp.
 Ed ecco la XRV 650 del 1987, la prima leggendaria Africa Twin

In verità l'Africa Twin non era una vera fuoristrada. Il peso della moto aveva imposto un impianto frenante adeguato a fermare un mezzo così veloce su strada. Lo stesso discorso valeva per le sospensioni, i cui limiti di taratura emergevano appena ci si avventurava nel fuoristrada più impegnativo. La base è comunque buona e lo dimostrano le tante 'special' che i più affezionati a questa moto hanno allestito utilizzando sospensioni, ruote e freni più orientati all'off-road. Prodotta dal 1988 al 1990 con la sigla identificativa RD03, la prima XRV 650, quella col singolo freno a disco anteriore da 300 mm, la carenatura col cupolino meno esteso e i fianchetti affusolati che si prolungano fino al fanale posteriore, è la più amata da chi oggi si avvicina a questo mezzo dal punto di vista collezionistico. È lei, più dei modelli successivi, che impersona l'anima 'Adventure Sports' che ha ispirato il modello.

La XRV 750 Africa Twin del 1990

La successiva RD04, presentata nel 1990, ebbe il motore portato a 742 cm3, carburatori da 36,5 mm e circa 5 CV in più di potenza massima, ma soprattutto aveva più coppia ai medi regimi. Davanti arrivò un secondo disco e la carenatura divenne più protettiva, esaltando ulteriormente la vocazione stradale del mezzo. Nel 1993 con la sigla RD07 c'è un'ulteriore evoluzione, con un nuovo telaio che consente una diversa distribuzione dei pesi, nuovi carburatori a valvola piatta da 36 mm anziché a depressione, la cassa filtro ridisegnata e la sospensione posteriore con maggiore escursione. C'è pure il 'tripmaster', un accessorio tipico dei rallysti che aggiunge un ulteriore tocco di avventura a questa moto. Nel 1996 l'Africa Twin (RD07A) subisce un ulteriore restyling e altre modifiche di dettaglio che la traghetteranno fino al termine della carriera, avvenuta nel 2002. Da allora i suoi appassionati sostenitori l'hanno trasformata in oggetto di culto. Chi invece non l'aveva comprata ai tempi, ne chiedeva una riedizione. L'attesa si è conclusa: appuntamento a EICMA 2015...
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capobutozzi
Lun, 08/17/2015 - 10:54
Oggi ho 39 anni, ma l africa twin, il transalp e il supertenere' sono cmq moto che mi sono rimaste nel cuore