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Pagelle MotoGP: Honda naufraga senza il suo capitano, bisogna ripartire da zero

I problemi di Marquez hanno influenzato tutta la squadra: è la peggiore stagione di sempre per HRC, che ha raccolto un solo podio e non riesce a dare competitività alla sua RC213V. Lo spagnolo tornerà solo nel finale di campionato, nel frattempo Alberto Puig ha fatto acquisti in casa Suzuki
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Continua la rassegna di pagelle date alle squadre MotoGP in vista della ripresa del campionato: dai voti alla prima parte di stagione ai compiti da svolgere nella seconda metà, rivediamo come sono andati i piloti e cosa aspettarci dai team nel prossimo futuro. Oggi è il turno del marchio più importante del motociclismo mondiale.

Honda, voto 4
Il giudizio è netto e molto critico, ma non potrebbe essere diversamente. Marc Marquez (voto 6) ha fatto il possibile nelle 6 gare corse, ma tra il ripresentarsi della diplopia e le sofferenze al braccio destro, non abbiamo certo potuto apprezzare il potenziale dell'otto volte campione del mondo. Lo spagnolo dopo il Mugello ha gettato la spugna e ha deciso di operarsi per la quarta volta in tre anni, piuttosto che correre a mezzo servizio. Ha fatto bene, purché sia la volta buona e abbia la pazienza di aspettare davvero il momento giusto per rientrare.
Per il resto è un pianto greco: Pol Espargaro (voto 5) è andato a podio nella gara inaugurale, ma poi è riuscito a entrare in top ten solamente una seconda volta, con un pallido nono posto. Alex Marquez e Taakaki Nakagami non hanno fatto meglio, complice una RC213V che sembra essersi addirittura involuta rispetto all'anno passato.

Alla ricerca di una direzione
In HRC volevano mettere in pista una moto più guidabile per tutti, si sono ritrovati con una moto che nessuno riesce a fare andare forte. Ora non si può fare altro che aspettare il ritorno di Marc, e riprendere a seguire il proprio campione, anche nelle preferenze tecniche, per quanto estreme e decisamente particolari.
Alberto Puig, se non altro, sembra avere capito che servono piloti davvero veloci ed è andato a fare spesa ai saldi del box Suzuki, dove la squadra è stata smantellata. Prendere in un sol colpo Joan Mir e Alex Rins non è un affare da poco, ma ora bisognerà anche supportarli. Il manager spagnolo in questo senso non è certo noto per essere stato in grado di valorizzare il materiale a disposizione: in pochi anni è riuscito a mandare in pensione Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Cal Crutchlow, senza trovare un solo giovane su cui puntare. La linea favorita sembra essere quella di insistere sul presente piuttosto che cercare nuovi talenti, senza grosse rivoluzioni all'orizzonte. I piloti però non potranno fare da capro espiatorio all'infinito; o forse sì, fino a quando HRC e Repsol non si si stuferanno di investire il budget più importante della MotoGP senza alcun ritorno.

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