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Pagelle MotoGP: Ducati è la moto di riferimento, ma per il mondiale non basta

La Desmosedici è diventata il sogno di tutti ed è l'unico prototipo vincente nelle mani di piloti diversi, ma la scuderia di Borgo Panigale ha perso tempo a trovare una direzione a inizio anno e ora ne paga le conseguenze. Bagnaia, Bastianini e Bezzecchi sono velocissimi, devono però imparare a gestire alti e bassi
Pagelle di metà anno su InSella.it insieme al nostro Guido Sassi: dopo Yamaha e Aprilia, valutiamo l'andamento di Ducati in questa prima parte di stagione e cerchiamo di capire dove potranno arrivare Bagnaia e compagni nel secondo semestre.

Ducati, voto 7
Lo squadrone di Gigi Dall'Igna ha fatto capire a tutti che la Desmosedici è la moto da battere: 6 vittorie in 11 gran premi e 8 pole position lasciano adito a pochi dubbi sul valore della della GP22, ma anche gli errori sono stati tanti. Pecco Bagnaia (voto 7) è stato velocissimo, ma ha collezionato anche 4 ritiri, 3 per colpe sue. Ora la vetta del mondiale dista 66 punti e non si può davvero puntare a chissà quale rimonta. Il pilota di riferimento del team factory non ha più l'età di un rookie e deve imparare a gestire meglio il fatto di venire considerato sempre tra i favoriti per il mondiale; soprattutto a inizio stagione, quando bisogna trovare il giusto feeling con la moto e non tutto può essere perfetto. Chi ha stupito invece, soprattutto nella prima parte del campionato, è Enea Bastianini (voto 8): 3 vittorie nelle prime 7 gare sono state un avvio di campionato oltre ogni più rosea aspettativa, ma dal Mugello in poi le attenzioni dei media e le voci di mercato sembrano avere tolto un po' di serenità alla Bestia, che deve ritrovare smalto e migliorare in qualifica.
Tra gli 8 piloti Ducati merita una menzione Marco Bezzecchi (voto 7): per un rookie non è banale arrivare 4 volte in top ten nella prima metà del campionato, condire il tutto con un secondo posto - anche se favorito dalle circostanze come ad Assen- vale davvero molto e lascia ben sperare.

Serve costanza
L'unico modo per recuperare terreno su Quartararo passerà dalla capacità non solo di vincere dei ducatisti, ma di mettere più moto contemporaneamente davanti al francese. Se il leader del campionato iniziasse ad arrivare quarto o quinto, invece che secondo, a ogni gran premio, i giochi potrebbero riaprirsi davvero. Non sarà comunque facile, perché Fabio è davvero velocissimo in prova e nelle fasi iniziali della gara. Inoltre, in ottica futura, avere così tanti piloti sullo stesso piano potrebbe non essere la strategia migliore: anche a Borgo Panigale dovranno forse decidersi a concentrare le proprie attenzioni tecniche su meno piloti e a seguire con più celerità le indicazioni dei propri top rider designati. Le moto di oggi sembrano ormai modellate sulle esigenze di un singolo pilota per marca, condizione imprescindibile affinché il pacchetto possa esprimere in pieno il proprio potenziale.

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