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MotoGP Promossi&Bocciati: una vittoria da predestinato per Martin, Ducati si salva da Mir e Quartararo

Lo spagnolo centra la prima vittoria in classe regina nel suo anno da rookie, evitando una domenica da incubo a Ducati: Bagnaia viene tradito da una gomma "fallata", Miller cade. Mir e Quartararo fanno a sportellate con Marquez e si mostrano come i più in forma in ottica campionato
La MotoGP torna in pista al Red Bull Ring e ci regala una gara piena di colpi di scena come sempre. Sulla ruota di Spielberg esce il numero 89 di Jorge Martin, che salva il feudo Ducati dagli assalti di Mir e Quartararo. Andiamo allora a vedere i Promossi&Bocciati del gp di Stiria insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride
Che bella storia quella di Jorge Martin, che in Qatar aveva iniziato il proprio anno da rookie con un doppio weekend da incorniciare, salvo poi infortunarsi a Portimao rischiando di compromettere il campionato. Ieri invece è arrivata la seconda pole position stagionale e oggi la prima vittoria in MotoGP. Sui suoi numeri torneremo più avanti; per ora registriamo tra i sorrisi anche quello di Joan Mir, che grazie all'abbassatore ritrova una Suzuki da secondo posto, e quello di Fabio Quartararo, che con un terzo posto raccoglie il massimo su una pista che vuole tanto motore.
Tra chi piange non possiamo mettere Valentino Rossi, che annuncia il ritiro con una serenità che fa capire come l'addio sia stato metabolizzato, mentre invece vanno messi i due piloti Ducati factory: Pecco Bagnaia era partito bene in gara uno, ma dopo lo stop ha trovato una gomma posteriore che lo ha tradito, mentre Jack Miller è caduto nel tentativo di afferrare la coda di Joan Mir. E Johann Zarco? Ha fatto la formichina, ma oggi non bastava. Insomma, è solo una la Ducati che si salva.

Oscar del sorpasso
Poco dopo il via Quartararo infila Marc Marquez alla curva 3, ma l'otto volte campione del mondo gli risponde subito di prepotenza alla 6, in un punto dove non è per nulla semplice riuscire ad attaccare. Un giro dopo Mir va largo alla 3 e il fenomeno di Cervera si infila, allungando le mani sulla zona podio. Ma alla 6 Marc commette una piccola sbavatura e i due rivali non si fanno pregare: El Diablo si infila pulito, Joan lo segue, o meglio, lo affianca. Marquez viene letteralmente spostato all'esterno e perde la posizione su entrambi. Fa niente che poi la gara venga interrotta, il segnale mandato dal campione del mondo in carica e dal leader della classifica a MM93 è chiaro: in questo tuo anno di assenza siamo cresciuti, e non ci facciamo più mettere i piedi in testa da te. Si sa che tra i due campioncini e il fuoriclasse della Honda c'è un certo attrito – soprattutto con il maiorchino-  e c'è da giurare che le ostilità riprenderanno ben presto. Già dal prossimo fine settimana?

Data check
Il giro più veloce è andato a Joan Mir in 1'24”209: è la prima volta per il maiorchino, che è anche riuscito a partire dalla seconda fila, posizione che non aveva ancora guadagnato nel 2021. Insomma, l'abbassatore dei miracoli ha permesso alla Suzuki di tornare davanti e c'è da dire che Mir lo aveva detto: ci può dare fino a 3-4 decimi a giro. Il dispositivo migliora l'accelerazione in uscita dalle curve e gli effetti sono immediati, anche se in Suzuki possono sicuramente affinare ancora la regolazione del device. Dove può arrivare il campione del mondo ora? Al Red Bull Ring probabilmente non molto più in là di così, ma per il resto del campionato le possibilità di vittoria aumentano parecchio, già da Silverstone e Misano. La rincorsa mondiale è possibile? I punti di svantaggio da Quartararo sono 51 e sono tanti, ma Joan non è uno che si scoraggia e anche l'anno scorso è partito da lontano per tornare sugli avversari.

Meditate gente
I paragoni sono sempre scomodi o poco calzanti, ma questo Jorge Martin sta facendo tutti i passi giusti per entrare nel gotha del motomondiale: campione del mondo 2018 in Moto3, l'anno scorso è stato fermato dal Covid o sarebbe stato un cliente scomodo anche in Moto2. Quest'anno ha già messo insieme due pole position e una vittoria. Quanti sono stati i rookie capaci di vincere nell'anno dell'esordio? Prima di Brad Binder, che c'è riuscito l'anno scorso – ma non è più andato a podio e non è mai partito davanti a tutti- ce l'hanno fatta Marquez, Lorenzo, Pedrosa, Rossi e Biaggi. Insomma, lo spagnolo della Pramac è in ottima compagnia ed è stato addirittura più bravo di Fabio Quartararo o Casey Stoner, anche loro esordienti con un team satellite. Dove arriverà Martin? Al momento è impossibile dirlo, ma Jorge stesso ha detto che l'obiettivo è il campionato del mondo, e non per fare lo spaccone. Il ragazzo ha le idee chiare e va forte.

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