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MotoGP Mugello 2017: che staccate alla San Donato

Svelati i segreti dei freni Brembo per il round italiano del Motomondiale. Il Mugello non è troppo impegnativo per l’impianto frenante, ma la San Donato, la curva in fondo al rettilineo, è una delle staccate più brutali di tutto il circus
Frenare a 350 km/h
Si avvicina il weekend del sesto appuntamento con il Mondiale MotoGP 2017: il Mugello dal 2 al 4 giugno ospiterà la gara e soprattutto le migliaia di tifosi che ogni anno accorrono al circuito toscano. Brembo ha diffuso i dati per quanto riguarda l’utilizzo dell’impianto frenante. Il Mugello è classificato, su una scala di difficoltà a 1 a 5, con un punteggio di 3. Lungo i 5.245 metri del circuito i piloti affrontano un lunghissimo rettilineo di arrivo - 1.141 metri, uno dei più lunghi del Mondiale – e frequenti cambi di pendenza. Per quest’ultimo motivo ci sono alcune frenate in salita, dove il rischio è di arrivare senza la necessaria velocità perché si è frenato troppo, e altre in discesa, in cui invece c’è il pericolo opposto di finire nelle vie di fuga per aver staccato troppo tardi. Le curve sono ben distribuite lungo il tracciato, così i dischi in carbonio hanno il tempo di raffreddarsi tra una frenata e l’altra. Inoltre, i piloti usano i freni “solamente” per il 26% della durata di un giro. La staccata da urlo, per il Mugello, è quella in fondo al dritto: si frena da oltre 350 km/h per poi inserirsi nella San Donato a circa 90 km/h. I piloti si attaccano ai freni per 5,2 secondi e 288 metri, con una decelerazione di 1,5 g. Anche alla Bucine non si scherza: bisogna frenare in discesa e rallentare da 265 a 108 km/h in poco più di 4 secondi.
 
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