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MotoGP 2021 - I magnifici 7 pronti per la prima gara: come andranno gli italiani?

I nostri piloti hanno disputato dei test incoraggianti a Losail: Yamaha ha strappato un sorriso a Rossi e Morbidelli, le Ducati sono velocissime e i rookie hanno iniziato con il piede giusto. Petrucci e Savadori devono ancora capire come sfruttare il potenziale di KTM e Aprilia
La stagione 2021 della MotoGP vedrà il più alto numero di italiani al via di sempre: saranno ben 7 i nostri piloti, con 2 rookie pronti a debuttare. Vediamo allora quali sono le loro sensazioni al termine dei test in Qatar, che li hanno visti tutti all'opera, provando diverse novità.

Le due Yamaha
In casa Petronas si respira un'aria di moderato ottimismo: Valentino Rossi è riuscito a infrangere la barriera dell'1'54” nel corso della quarta giornata di prove, Franco Morbidelli si è spinto fino all'1'53” basso. Le due M1, come ben sappiamo, sono leggermente diverse sia come motore che come telaio, con il Dottore che ha provato le novità. Il nuovo chassis è piaciuto abbastanza, il pacchetto aerodinamico meno. Il vice campione del mondo invece si è concentrato soprattutto sulla guida, ricavando però indicazioni positive anche dalla sua Yamaha: “Almeno in Qatar posso dire che non perdo troppo in termini di velocità massima (341,7 km/h al quarto giorno, dieci in meno di Quartararo, ma solo un paio di chilometri rispetto a Vinales e Rossi, ndr), era uno dei punti sui quali soffrivo di più nel 2020. Le novità che Yamaha comunque sono buone e sostanziali, nel corso dell'anno torneranno utili”.

Pecco Go Free
Bagnaia per la prima volta ha provato l'emozione di vestire il rosso dei piloti ufficiali Ducati, e ha portato avanti anche test sulla nuova aerodinamica, dispositivi di partenza e telaio inediti. Le Desmosedici sono state dei veri e propri missili, anche se Francesco non ha mai fatto saltare sulla sedia per i tempi realizzati. A parte il primo giorno però Pecco è sempre stato in top ten, con un quarto crono nel day 4 che lascia ben sperare: “Sono migliorato soprattutto nel campo in cui dovevo ancora crescere, ovvero entrare in pista e riuscire a spingere da subito. Anche il time attack è stato un buon giro, quindi il bilancio è positivo”.

I rookie Ducati
Bastianini e Marini non avevano novità da provare, ma tutta l'esperienza possibile da accumulare. Di giri ne hanno fatti parecchi: 178 Enea, addirittura 204 Luca, shakedown escluso. La pista di Losail è stata percorsa per un equivalente di dieci gran premi. Bastianini ha siglato un 1'54” e mezzo come miglior crono, scendendo già al terzo giorno a due decimi dal proprio best lap. Marini è distante ancora mezzo secondo dal compagno di box, ma c'è tempo per crescere.

Un nuovo mondo per Petrucci
Il ternano ha debuttato su KTM, la prima moto non Ducati che guida dal 2013. Pur essendo un V4 come la Desmosedici, Danilo ha trovato la RC16 piuttosto differente: “La potenza arriva in misura più progressiva, l'accelerazione è buona, devo ancora trovare il modo giusto di sfruttare al meglio la frenata. Losail comunque non è la miglior pista per KTM”. I tempi registrati possono sicuramente migliorare: il 54”9 che vale a Petrux la 19esima piazza, in fondo è distante meno di un decimo da Oliveira ed è meglio di quanto fatto da Lecuona. Binder, che ha rappresentato la KTM più veloce, in fondo ha registrato la 16esima pizza con un tempo più basso di soli tre decimi rispetto a Danilo.

Aprilia laboratorio
Tanto lavoro da fare invece per Lorenzo Savadori, che gira ancora a due secondi dal compagno di squadra, ma che curiosamente ha fatto registrare la propria miglior prestazione già al secondo giorno delle prove qatariote. La RS-GP in questo momento è tutta da scoprire e non bisogna nemmeno fare troppi danni, perché le moto sono due e i dati da raccogliere parecchi. 

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