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MotoGP 2019, Lorenzo: “L’anno scorso un periodo di depressione”

MotoGP news – Jorge Lorenzo torna sul suo 2018, fatto di alti e bassi e momenti in cui ha meditato di ritirarsi. Fortunatamente è arrivata l'offerta di Honda e ora il maiorchino spera che questo sia il team con cui chiuderà la carriera
"Sono concentrato sul mio nuovo team"
Jorge Lorenzo è pronto per la sua nuova avventura nel team Honda, ma ha iniziato questo nuovo anno con un infortunio al polso sinistro che questo l’ha costretto a saltare il primo test pre-stagionale 2019. In un’intervista a Sky Sport24, il maiorchino ha spiegato come sta: “Ho bisogno ancora di tempo per essere al 100%, ma tutto può succedere. Spero di vincere con Honda il prima possibile, niente è impossibile. Magari succederà anche in Qatar, anche se sarà dura”. Ha poi ripercorso il suo 2018 con la casa di Borgo Panigale: “L'anno scorso non ho mai mollato, anche nei momenti difficili, ho sempre continuato a lavorare. In Ducati siamo riusciti a risolvere il problema, ma lo abbiamo fatto troppo tardi. Poi ho avuto questa possibilità con Honda, che mi ha permesso di vivere un finale di stagione felice. Non dirò che mi piacerebbe finire la carriera in Honda, ma magari sarà la mia ultima squadra. Lo diranno i risultati, ma questa è la mia intenzione. Non penso più a Ducati, sono concentrato sul mio nuovo team. So che quando la moto mi piace e la mettiamo a posto possiamo raggiungere il top”.
Non sono mancati comunque i momenti difficili: “Noi piloti siamo fortunati, ma la nostra vita è dura, soprattutto se sei molto esigente come me. Io lavoro circa 8-9 ore ogni giorno, lo faccio con piacere ma c'è anche sofferenza nel nostro lavoro. L'anno scorso sono stato vicino al ritiro, non mi ero mai trovato in questa situazione prima. Ho vissuto un periodo di depressione. Avevo un'offerta interessante da Petronas, ma volevo una moto ufficiale. Quando però ho capito che davvero potevo chiudere con il motociclismo ho sentito di nuovo la passione e l'amore per questo sport”. Lorenzo è stato per anni il compagno di squadra di Valentino Rossi in Yamaha e all’epoca tra i due non correva buon sangue. Oggi, invece, tra loro c’è un rapporto di rispetto: “Avevo un carattere diverso da quello che ho adesso, non avevo paura di nessuno, ero più incosciente. Questo può avere anche un risvolto negativo, mi ha portato cose buone e altre no. Nessuno è imbattibile: sono sembrato presuntuoso nel dirlo, ma era quello che pensavo in quel momento. Tra due campioni possono nascere delle tensioni, è normale, ma c'è soprattutto molto rispetto tra noi, da entrambe le parti”.
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