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Marquez ha 31 anni: riuscirà a battere Valentino?

Lo spagnolo è arrivato a quota 31 con un titolo e 28 vittorie in meno rispetto a Rossi nel 2010. Ma il fenomeno di Cervera può disporre della migliore moto del lotto, scelta per tornare a essere il più vincente di tutti

Marc Marquez due giorni fa ha compiuto 31 anni. Il fenomeno di Cervera, che è alla vigilia della sua stagione più importante, festeggia per ironia della sorte un solo giorno dopo Valentino, che proverà a eguagliare a quota 9 titoli in questo 2024.

 

Un cambio di vita

Nel 2023 Marquez ha preso la decisione più importante, lasciando Honda dopo 11 anni insieme, per salire sulla Ducati del team Gresini. Una scelta che sembrava impossibile e che può essere spiegata solo in parte con le parole dello spagnolo. “A volte nella vita bisogna uscire dalla propria comfort zone e mettersi alla prova per continuare a crescere” ha detto Marc dopo la firma, ma sembra essere solo la prima parte di un discorso più ampio. La continuazione appare ovvia: tutto questo viene fatto perché senza cambiamento Marquez non potrà più vincere. O almeno, a 31 anni e con una Honda che dovrà lavorare per parecchio tempo al fine di recuperare lo svantaggio su Ducati, Marc ha capito che il suo sogno di diventare il più grande di sempre rischia di non avverarsi. Andare in Ducati, anche clienti, appare più come una bella scorciatoia, che una crescita.

 

Vite in parallelo

Per lunga parte della propria carriera Marc è stato “avanti” rispetto a Rossi nella corsa a diventare il più vincente. Valentino ha esordito nel mondiale a 17 anni, Marc a 15. Ma il primo titolo Rossi lo ha vinto a 18, al secondo anno in classe 125, mentre Marc ci è arrivato alla terza, anche se un anno prima per l'anagrafe. Il pesarese era già alto e formato all'esordio, lo spagnolo nel 2008 aveva misure che erano poco di più rispetto a quelle di un bambino.

Rossi ha vinto il titolo della 250 al secondo anno di partecipazione, come Marc, che già all'esordio ci era arrivato molto vicino. E così Rossi ha debuttato in classe regina a 21 anni, Marquez a 20. Valentino ha vinto il primo titolo della top class a 22 anni, ma in una categoria, la 500cc, davvero di difficile apprendimento. Marquez ha bruciato le tappe: pole position e vittoria già alla seconda gara in MotoGP, classe in cui è entrato dalla porta principale e con tutto l'appoggio di HRC, a differenza di Rossi che era equipaggiato con la NSR ufficiale, ma in un team satellite (anche se aveva ereditato la crew di Doohan). A ogni modo, Marc ha vinto il primo titolo MotoGP a 20 anni, contro i 22 di Rossi, e ha mantenuto un “vantaggio” di due stagioni su Rossi fino al 2015, quando Lorenzo si è aggiudicato il mondiale delle polemiche.

 

Una rivalità mai risolta

Senza entrare qui nelle liti tra Rossi e Marquez, è sempre stato evidente che - da parte di Marquez- Valentino ha rappresentato il mito da abbattere. Dal 2016 al 2019 Marc ha vinto 4 titoli di fila, e fino all'infortunio sembrava inarrestabile. Ma dal 2020 in poi Marquez ha vinto solo 3 gare in 4 stagioni, tanto da essere superato nuovamente da Rossi nella corsa alla gloria. Grazie ai 5 titoli consecutivi vinti in classe regina e ai 2 aggiunti nel 2008 e 2009, Rossi è arrivato a quota 9 titoli a 30 anni: sono stati solo due gli anni di digiuno (2006-2007) per Vale, mentre Marc ora è a 4. Anche nel numero totale di successi, il saldo è in favore di Rossi: 115 a 85, e anche a 31 anni e con la stagione da iniziare il conto recitava 103 a 85.

 

Il futuro di Marc

Riuscirà Marquez a riequilibrare le sorti del confronto? Rossi si imbarcò nell'avventura Ducati a 32 anni, Marc lo fa un anno prima e con una moto che è il riferimento, e non una difficoltà. Le potenzialità ci sono tutte, tanto più che ora lo spagnolo è completamente recuperato a livello fisico. Ulteriori infortuni, l'adattamento a Ducati e i nuovi talenti (vedi Pedro Acosta) sono le variabili che potrebbero giocare a sfavore di Marc, ma il profilo basso che sta adottando può solo aiutare lo spagnolo a raggiungere un obiettivo tanto ambizioso che non può nemmeno essere dichiarato.

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