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Binder, il pupillo di casa KTM che ora fa sognare Mattighofen

Il sudafricano classe 1995 è già alla decima stagione nel motomondiale, le sue forune sono legate a doppio filo con la casa austriaca. Nel 2016 vinse un mondiale in Moto3 con una stagione perfetta, in Moto2 ha pagato il prezzo di un progetto poco vincente. Con la partenza di Pol Espargaro a fine stagione, Brad è l'uomo di punta per il futuro degli arancio in classe regina
Brad Binder conquista il suo primo podio in MotoGP nella stagione da rookie e sale direttamente sul gradino più alto a Brno. Il sudafricano è stato aiutato da una Ktm perfetta, con la RC16 che ha sfruttato al meglio la mole di dati accumulata nei test effettuati poche settimane fa in Repubblica Ceca. Nel successo del numero 33 arancio c'è però anche molto merito del pilota.

Una lunga gavetta
A differenza di quanto si possa pensare sapendo che Brad è un debuttante in classe regina, il sudafricano ha quasi 25 anni (li festeggerà martedì) ed è alla sua decima stagione nel motomondiale. Le prime quattro tuttavia sono quasi da dimenticare: i team per cui corre Binder non sono di primo livello, Brad si trova a cambiare continuamente moto, ma nonostante tutto porta a casa un paio di podi. Arriva così la chiamata del team Ajo, il che significa correre per la miglior squadra che dispone di una KTM. Il 2015 è di apprendistato, ma l'anno successivo il sudafricano vince sette gare e il mondiale, compiendo anche alcune imprese davvero epiche. A Jerez per esempio parte 35esimo in seguito a una penalizzazione e va a vincere con una rimonta che forse non ha eguali nella storia del motomondiale per numero di posizioni guadagnate.

Una difficile Moto2
Da campione del mondo Binder passa nella classe di mezzo rimanendo nel team Ajo. La Ktm ha appena esordito nella categoria e la moto è ancora acerba, ma nel finale di stagione il pacchetto cresce e Brad matura, conquistando ben 3 podi consecutivi. L'anno successivo il compagno di squadra è sempre Miguel Oliveira: il portoghese è più costante e si gioca il titolo con Bagnaia, ma Brad vince lo stesso numero di gare del portoghese e si mostra anche più veloce in diverse occasioni. L'anno scorso tutti si aspettano quindi il sudafricano tra i favoriti nella corsa al titolo, ma KTM sbaglia il telaio e a metà stagione annuncia il disimpegno dalla categoria. Sembra che la buona stella di Brad si sia nascosta, ma nel finale di campionato il sudafricano vince ben 5 gare, tanto che arriva secondo in classifica a soli 3 punti dal campione Alex Marquez.

La MotoGP
In KTM sanno bene di avere un talento per le mani: Aki Ajo è anche il manager del giovane pilota e il passaggio alla classe regina arriva direttamente nel team factory (con qualche malumore di Oliveira). Brad si mostra veloce fin dai test invernali, nel debutto a Jerez si qualifica a meno di un decimo da Pol Espargaro. In gara Binder è solo 13esimo, nel remake di sette giorni dopo il rookie travolge Oliveira alla prima curva, ricordando a tutti il proprio carattere irruento in sella.
La vittoria di Brno arriva totalmente inaspettata, anche se le potenzialità di fare bene erano evidenti: ora il campione di Mattighofen ha una doppia possibilità di confermarsi al vertice, con il mondiale che si sposta a Spielberg, in casa Ktm. Nei prossimi quindici giorni capiremo se Binder è davvero maturato. Per ora è uno dei sei piloti in attività che ha vinto almeno un gp in tutte le categorie a cui ha partecipato: è in compagnia di Rossi, Dovizioso, Vinales, Rins e Marquez. Niente male vero?

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