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Mai viste in Italia, Yamaha DT 200: 2 tempi, 30 CV e 100 kg, per l'enduro della domenica

La famiglia delle DT di Yamaha ha conquistato un’intera generazione di motociclisti giapponesi. Leggere, potenti e incredibilmente versatili, erano moto perfette per il “cross della domenica”. Peccato solo non siano mai arrivate da noi

La nascita della DT200R

Nel 1984 Yamaha presentò la DT200R, una trail che condensava tutto il know-how delle YZ da competizione. Su un telaio da 125 venne montato un 200 cm³ a due tempi con 30 CV e peso inferiore ai 100 kg: una combinazione esplosiva per l’epoca. Il modello introduceva anche il disco anteriore, allora una rarità su moto di questa categoria. Non a caso lo slogan era chiaro: Weekend Motocrosser. In quegli anni il motocross viveva un boom in Giappone e la DT200R fu subito apprezzata non solo in pista, ma anche nelle gare di enduro e nelle escursioni fuoristrada. Da noi purtroppo non è mai arrivata ufficialmente. Possiamo “consolarci” ricordandone doti e caratteristiche…

Evoluzione della DT200R
 

  • DT200R (37F, 1984): motore 195 cm³ a 2 tempi con 30 CV a 8.500 giri, sistemi Yamaha YPVS e YEIS, monoammortizzatore con link e forcellone in alluminio. Un riferimento assoluto nelle competizioni di enduro dell’epoca.
  • DT200R (1TG, 1985): potenza portata a 32 CV, frizione rinforzata, rapporti rivisti e nuovo cilindro. Piccole migliorie per renderla ancora più sfruttabile.
  • DT200R (2LR, 1987): stessa base ma con aggiornamenti estetici, grafiche ispirate alla gamma YZ, protezioni migliorate e dettagli più curati.
  • DT200R (3ET4, 1988): restyling completo, 33 CV, radiatori doppi, forcella maggiorata da 41 mm, interasse allungato e ciclistica più imponente. Peso salito a 107 kg, ma prestazioni ancora da riferimento.

La regina: DT200WR

Nel 1991 arrivò la DT200WR (3XP), versione giapponese della WR200R destinata all’estero. Con il suo 195 cm³ da 35 CV e i soli 107 kg a secco, era un’arma micidiale. Dotata di forcella rovesciata e accensione CDI senza batteria, offriva leggerezza e agilità in grado di rivaleggiare con le 250 dell’epoca.

La più sofisticata: DT230 LANZA

Ultima della dinastia, nel 1997 debuttò la DT230 LANZA (4TP). Il suo monocilindrico di 224 cm³ erogava 40 CV a 8.500 giri e introduceva soluzioni allora innovative per una due tempi da fuoristrada: avviamento elettrico, controllo di trazione e strumentazione digitale. Troppo avanti per i tempi, fu “stoppata” dopo soli due anni di produzione dalle sempre più rigide normative antinquinamento. Un altro, grande peccato…

Per rimanere in tema: Mai arrivata in Italia, ma che spettacolo era: Suzuki GS1200SS

Le piccole di casa: DT50 e DT125R

Non solo 200: la famiglia DT includeva anche modelli di piccola cilindrata molto amati in Giappone.

  • DT50 (1982): 49 cm³, 7,2 CV e appena 75 kg. Un vero “mini-cross” con prestazioni da riferimento nella categoria. Rimase in produzione per ben 15 anni senza grandi cambiamenti.
  • DT125R (1985): 123 cm³, 22 CV, ciclistica da moto “grande” ma peso contenuto in 96 kg. Pensata per chi voleva una moto facile ma con l’aspetto (e le sensazioni) di una vera enduro full size.
     
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abcde
Dom, 21/09/2025 - 11:46
Le 200 erano in pratica delle versioni 2 tempi delle xt/tt 350. I 350 a mio avviso erano ancora più raffinati, dato che avevano basamento e coperchio punterie in magnesio, cilindro in alluminio, forcellone in alluminio e mozzi ruota di nuovo in magnesio, 32cv e un peso totale, con serbatoio da 9,5lt pieno, di 123Kg