Mai vista in Italia, ma che bella che è: Suzuki RMX250S, 2T da far paura
Una vera moto da gara travestita da enduro "tranquilla". Due tempi, 40 cavalli e nessun compromesso. Beati i giapponesi... da queste parti non è mai arrivata...
Direttamente dalle gare
Negli anni 90, mentre il mercato europeo si spostava verso moto enduro più tranquille e adatte al turismo, in Giappone Suzuki presentava la RMX250S, una fuoristrada omologata che sembrava uscita direttamente dal parco chiuso di una gara di enduro. Derivata strettamente dalla RMX250 da competizione – e a sua volta imparentata con la RM da motocross – la RMX250S era pensata per un solo scopo: per dare il massimo nelle uscite in fuoristrada. La configurazione monoposto non era solo una scelta estetica: eliminando il passeggero si otteneva una taratura delle sospensioni più raffinata, pensata per sfruttare al 100% le doti tecniche della ciclistica.

Un due tempi cattivo e leggerissimo
Il cuore della RMX250S era un monocilindrico a due tempi raffreddato a liquido, con valvola lamellare nel carter e prestazioni dichiarate di 40 CV a 8.000 giri/min e una coppia di 4 kgm a 6.500 giri/min. A fronte di un peso contenuto in 112-113 kg, il rapporto peso/potenza era esplosivo. Tanto che molti definivano la RMX una “moto da gara con targa e fanali”. Le diverse versioni succedutesi tra il 1992 e il 1996 introdussero piccoli affinamenti: nuova carenatura, nuova forcella, cerchi di dimensioni differenti e aggiornamenti estetici, ma la filosofia rimase immutata. In Italia non arrivò mai ufficialmente, ed è un peccato: chi l’ha provata la descrive come una delle due tempi più aggressive e coinvolgenti mai costruite. Una vera bestia da sentiero.
Scheda tecnica
- Motore: monocilindrico 2T, raffreddato a liquido, valvola lamellare
- Cilindrata: 249 cm³
- Potenza: 40 CV a 8.000 giri/min
- Coppia: 3,8–4,0 kgm a 6.500 giri/min
- Peso a secco: 112–113 kg
- Sospensioni: forcella tradizionale / monoammortizzatore
- Cerchi: 21" ant., 18" post.
- Produzione: 1992–1996 (solo Giappone)