Brno, la pista dei campioni che ama gli italiani
Sul tracciato della Moravia, Rossi ha vinto il suo primo gran premio e il suo primo mondiale. 7 successi per Biaggi, con l'impennata più folle del motomondiale. Ma a Brno si sono imposti anche tanti altri campioni di casa nostra
Il motomondiale corre a Brno dal 1950, quando ancora il gran premio era quello della Cecoslovacchia e in Moravia i piloti erano impegnati su un lungo e pericoloso circuito stradale. Dal 1987 le gare sono ospitate sulla pista che conosciamo e che è ritornata in calendario in questo 2025, dopo 4 anni di stop. Il tracciato è stato riasfaltato, ma conserva il layout che lo ha reso mitico e l'atmosfera di grande passione che si respira nei prati e sulle tribune. I piloti italiani hanno ricordi particolarmente felici e tutti i grandi nomi del nostro motociclismo hanno calcato il caratteristico podio di Brno: modesto nella sua forma, ma dal grande valore simbolico.
Il "battesimo" di Valentino
Brno ha l'onore di celebrare la prima vittoria delle 115 di Rossi. È il 1996, Valentino è un giovane pilota di talento, ma ancora non è emerso totalmente, in fondo è "solo" un rookie. Magari ha quel quid che ad altri manca, ma è proprio a Brno che esplode definitivamente. Due settimane prima, in Austria, ha conquistato il suo primo podio. In Repubblica Ceca segna la pole position e in gara ingaggia un duello da urlo con il "vecchio" Aspar, Jorge Martinez. Le immagini di Valentino, che sulla Aprilia RS 125 in livrea AGV taglia il traguardo, in una incontenibile esultanza, diventeranno leggenda nei decenni a seguire. L'anno successivo, in sella alla moto del team ufficiale, si classifica terzo, ma conquista il primo dei suoi 9 mondiali. Nel giro d'onore ha legata sulla schiena una enorme sagoma con il numero uno: la scritta "vord cempion" è un dissacrante inno alla felicità. Negli anni a seguire, Rossi riuscirà a vincere in tutte le altre classi a cui parteciperà nel mondiale: 250, 500 e MotoGP.
Una impennata oltre il limite
Se Rossi ha vinto 7 volte a Brno, il suo "arcinemico" Max Biaggi non è stato da meno. Le prime 5 affermazioni arrivano addirittura in sequenza: 3 con l'Aprilia 250, in versione Corsaro Nero, e due con la Honda di Kanemoto. Di queste, la prima sempre in duemmezzo, la seconda con la 500 nell'anno del debutto in categoria. Il successo di Brno gli vale la vetta del mondiale e il festeggiamento è "esagerato": l'impennata sul traguardo viene effettuata in quarta marcia e anche per una folata di vento la NSR è sul punto di rovesciarsi all'indietro. Max è veloce a toccare il freno posteriore e a recuperare la moto, ma nell'atterraggio rompe il cupolino, piega il cerchio. Ma la gara è finita e c'è Anna Falchi ad aspettarlo. Biaggi l'aveva invitata al circuito e di sicuro la vittoria ha fatto colpo.
Gli altri italiani
Brno ha qualcosa di magico per gli italiani: negli anni si impongono Giacomo Agostini, Renzo Pasolini, Gilberto Parlotti, Otello Buscherini, Walter Villa, Franco Uncini, Eugenio Lazzarini. In anni più recenti vincono anche Fausto Gresini, Alessandro Gramigni, Loris Reggiani, Marco Melandri, Roberto Locatelli, Lucio Cecchinello, Loris Capirossi, Marco Simoncelli, Andrea Iannone, Niccolò Antonelli, Fabio Di Giannantonio, Andrea Dovizioso, Dennis Foggia ed Enea Bastianini.
Desmo Dovi è stato l'ultimo italiano a salire sul gradino più alto del podio in MotoGP e lo ha fatto nel corso di una edizione memorabile, nel 2018: grande duello con Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Dovizioso parte in pole position, ma è il Dottore a comandare la fase iniziale della gara. Poi vengono fuori le Ducati e Lorenzo infila con una sola manovra sia lui che Marquez. Andrea però e nel biennio degli "incroci perfetti" già messi a segno su Marc e non si lascia impressionare. Anzi, approfitta delle scaramucce tra il pilota Honda e il maiorchino, in predicato di passare in HRC. I due non si risparmiano i sorpassi duri e Dovi torna a vincere.
Edizioni memorabili
Italiani a parte, Brno è un vero tempio della velocità e si registrano gare davvero indimenticabili: come nel 1996, quando il duello tra Mick Doohan e Alex Criville si risolve in favore di quest'ultimo con una volata assurda: 2 millesimi il distacco sul traguardo, allo spagnolo portano la stampa del fotofinish e ci sono solo 7 centimetri che dividono la sua NSR da quella dell'australiano.
Vittoria in solitaria invece per Cal Crutchlow vent'anni più tardi: nel 2016, sul circuito ceco, viene giù un'acqua che trasforma la foresta in una piscina. Il britannico ci si butta a pesce e rimonta dalla decima posizione di partenza fino alla testa della gara. Rimane lì fino alla bandiera a scacchi, per la prima vittoria di un pilota della Gran Bretagna in classe regina dai tempi di Barry Sheene (1981). Si tratta anche della prima vittoria per Lucio Cecchinello in MotoGP. Ancora una volta, c'è un po' di Italia sul podio di Brno.