Monta un potente motore bicilindrico parallelo raffreddato a liquido dotato di contralbero per ridurre le vibrazioni e trasmissione finale a catena. Di qualità la ciclistica con telaio a traliccio in tubi d’acciaio, forcella a steli rovesciati da 41 mm con doppia piastra e monoammortizzatore (regolabile nel precarico) con serbatoio separato e collegato a un forcellone in alluminio tramite leveraggi progressivi. Anche l’impianto frenante è pensato per la guida sportiva: tre dischi con profilo a margherita e pinze radiali a 4 pistoncini.
È controllato
Buona la capacità di carico considerando l’ingombro” del motore: ci stanno un casco integrale o due jet. Nel retroscudo ci sono due sportelli di cui uno dotato di presa USB. L’elettronica prevede controllo di trazione e accensione keyless.
Sella ampia
La posizione di guida è abbastanza comoda ma obbligata. Il manubrio è vicino al corpo e inclinato verso il pilota, lo spazio sulla pedana è ridotto al minimo: non si possono arretrare i piedi per caricare il peso quando si guida di fretta (occorre avanzare col corpo), mentre se si appoggiano sul retroscudo escono dalla sagoma e sono quindi esposti all’aria. La sella invece è ampia ma anche stretta in punta: si mettono i piedi a terra con sicurezza.
Scatta forte
In accelerazione il Maxsym è brillante, accompagnato a un esaltante suono dello scarico, basta girare la manopola del gas e ci si trova subito ad andature “proibite”, il meglio arriva dai 4.500 giri quando la spinta si fa decisa e in un attimo si è a 7.000 giri. Se si esagera col gas però ne risentono anche i consumi che si alzano notevolmente. Lo scatto al semaforo è vigoroso, mentre quando ci si infila tra le auto in coda si sente un effetto on-off un po’ fastidioso. Su strada il Maxsym è divertente, imposta rapido le curve e tiene preciso le traiettorie: l’avantreno è sempre ben piantato e dà subito confidenza, ma rimane sufficientemente “leggero” quando si viaggia a bassa velocità.
Le buche si sentono
Le sospensioni hanno una taratura sportiva, fanno sentire un po’ le buche. La frenata è efficace, non è un “fuscello”, ma i quasi 217 kg a secco (rilevati) si sentono solo nelle manovre da fermo, lo sterzo permette di fare inversione senza difficoltà.
Perché sì
Il motore bicilindrico è potente e spinge forte, le prestazioni sono brillanti.
La ciclistica è di alta qualità: forcella robusta con doppia piastra, sospensione posteriore con leveraggio progressivo e freni da vero sportivo.
Le finiture sono realizzate senza risparmio, la cura costruttiva è da giapponese e la componentistica di qualità.
Il prezzo è buono considerato quello che il TL offre.
Perché no
Le pedane sono ridotte al minimo, c’è giusto lo spazio per i piedi che hanno una posizione obbligata e non possono arretrare per “caricare” il peso nella guida sportiva.
Lo scudo protegge poco, all’altezza delle ginocchia si sentono dei vortici d’aria.
Il peso elevato si fa sentire nelle manovre da fermo.